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Piazza Garibaldi, ultimi preparativi per gli scavi archeologici

Manca soltanto l'attivazione dell'energia elettrica nella nuova edicola e si aprirà il cantiere a cielo aperto finalizzato a importanti scoperte

Come preannunciato alla fine dello scorso anno, è pronto a partire uno dei cantieri più attesi in città, quello degli scavi archeologici in piazza Garibaldi, dove gli studiosi ritengono di trovare testimonianze di un insediamento sotterraneo con resti di una costruzione, che potrebbe essere un mausoleo, un tempio o una più vasta area sacra. A suggerirlo sono i reperti già trovati nel sito durante il precedente scavo, effettuato otto anni fa per la realizzazione del parcheggio e che aveva dato esiti sorprendenti della presenza di un luogo di interesse storico. Da allora la vicenda era stata tortuosa, con anni di abbandono del cantiere in stato di degrado e poi la sua messa in sicurezza. Adesso lo scavo sarà riaperto e condotto sotto la guida scientifica della Soprintendenza.

Gli alberi capitozzati

Il cantiere avrebbe dovuto partire nell'ottobre 2022 ma a rallentare l'iter era stata la necessità di spostare l'edicola posta proprio sullo spazio interessato. Per questo il Comune ha provveduto a sistemare nella zona della piazza non interessata ai lavori una struttura dove l'esercizio commerciale sarà spostato. Dopo una lunga attesa per ultimare la casetta e sistemare gli arredi, manca ormai soltanto l'attivazione dell'energia elettrica. Presumibilmente si partirà entro la fine di gennaio.

E' già stata effettuata la capitozzatura degli alberi e la fermata degli autobus sarà spostata nella parte inferiore di piazza Garibaldi, come reso noto da Atam. La titolare dell'edicola attende la data esatta per fare il trasloco dei materiali dall'edicola tradizionale, che sarà eliminata, al prefabbricato che la ospiterà. 

La gestione degli scavi sarà portata avanti con precisi criteri di trasparenza e condivisione con la cittadinanza. Senza toccare la strada e con il minimo disagio possibile a una piazza storica della città, si è stabilito di lasciare il cantiere a cielo aperto in modo da mostrare lo stato dell'opera e informare in tempo reale di quanto sarà rinvenuto durante i lavori.

L'ambizione di Comune e Soprintendenza è di portare alla luce un insediamento di valore tale da poter trasformare la zona in un luogo di interesse culturale, meta di turismo e studi. Non resta che aspettare il taglio del nastro di questi scavi che permetteranno di aggiungere un tassello importante alla conoscenza delle origini antichissime di Reggio. 

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