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Il progetto / Villa San Giovanni

Ponte, il centro direzionale di Libeskind a Villa riesumato come trofeo green

Nel progetto del 2010 è previsto il megacomplesso multifunzionale ritenuto troppo costoso, ma ora i soldi ci sarebbero Caminiti: "Non sia confuso con le opere compensative che dovranno realizzarsi"

Tra le opere corollario del Ponte sullo Stretto che rientrano nel progetto definitivo Eurolink del 2010, l'unico ad oggi esistente e non ancora esecutivo, c'è una cittadella dalle linee moderne e l'architettura decostruttivista, che sorgerebbe in località Piale e precisamente nell'area della stazione Agip, lato mare, in continuità con il blocco di ancoraggio della torre del ponte a Cannitello. Il centro direzionale progettato dall'archistar olandese Daniel Libeskind è uno dei cavalli di battaglia dei sostenitori di un presunto carattere "green" della grande opera, legata appunto alla realizzazione, su entrambe le sponde dello Stretto, di varie zone di riqualificazione ambientale e culturale.

La Piazza del Mediterraneo firmata dall'archistar, dove c'è ogni tipo di servizio

Sul lato calabrese il complesso architettonico firmato da Libeskind, battezzato Piazza del Mediterraneo, è decisamente la più importante: con un costo stimato di 70 milioni di euro, è stato pensato come insediamento multifunzionale con gli uffici informativi e logistici legati al ponte, spazi ricreativi, un centro shopping, un cinema multisala, un'area conferenze e varie strutture ricettive come ristoranti, hotel, spa, terme, piscina e una terrazza panoramica. Ciliegina sulla torta, quello che il progetto annuncia come "spettacolare collegamento" con Cannitello attraverso una mini metropolitana con tecnologia a fune su binario, che consentirà anche di ammirare il ponte da vicino. Insomma, un elenco di servizi, visioni e sogni più completo di un programma elettorale, dove l'offerta ha già pensato come soddisfare tutti i tipi di domanda. Si legge infatti nel progetto: "Dall'arrivo nell'area di parcheggio del ponte fino a tutte le principali attrazioni del luogo, al visitatore verrà offerto un ampio assortimento e una grande varietà di intrattenimenti, pensati per persone di ogni ceto ed età".

Detto così somiglia a un immenso eldorado commerciale organizzato da un esperto imbonitore, e infatti forse qualcuno vorrebbe "venderlo" come opera compensativa per il territorio di Villa San Giovanni. Ma la sindaca Giusy Caminiti lo puntualizza subito: "Precisiamo che non lo è assolutamente, le opere compensative dovranno contenere l'impatto invasivo del cantiere del ponte. Il centro direzionale di Libeskind nel progetto c'è e quindi è previsto che si faccia, ma a noi interessa, come stiamo dicendo, di non diventare la città 'sotto il ponte' e far difendere e valorizzare il ruolo di Villa come corridoio Berlino-Palermo, anello di congiunzione fondamentale in questo asse turistico e trasportistico di tipo europeo". 

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La sindaca Caminiti martedì a Roma in audizione: "Dovranno garantire Villa nel ruolo turistico e trasportistico" 

Martedì prossimo Caminiti sarà Roma per l'audizione calendarizzata alla Camera sul Ponte, e in quella sede sarà presentato un documento con dettagliate indicazioni tecniche e un orientamento deciso: "Vorrei superare lo scontro tra sì e no, oggi sappiamo che questa decisione, politica, è stata presa sul piano nazionale e il Governo deve prendersi le sue responsabilità anche perché noi non staremo a guardare. Avremo un ruolo di governance attiva - continua la sindaca - ma sottolineo che a me non piace parlare di compensazione, che è qualcosa che viene dopo il cantiere. Non possono chiuderci tra 400 metri di pilone e l'imbocco delle navi nel raggio di appena tre chilometri, gli interventi su ferrovia e imbarcaderi e la protezione e ridefinizione del waterfront devono arrivare prima, altrimenti sappiamo bene come andrà a finire".

Il riferimento è all'ecomostro della variante ferroviaria di Cannitello, la prima zampata del ponte sul territorio mai compensata nonostante ci siano i soldi (5.030.084 euro finanziati dal Cipe contro i 14 milioni previsti contestualmente all'opera, che ne costò 26, per il suo mascheramento) e anche l'ipotesi di intervento, ovvero il parco delle essenze con mascheramento della galleria artificiale e realizzazione di un giardino collegato al lungomare da un percorso ciclabile. La sindaca ricorda come il cantiere sia già formalmente partito con l'individuazione del soggetto attuatore, Rfi, e aggiudicatore, Ferrosud. Annunciato l'avvio dei lavori nel 2021 e la data di conclusione prevista per l'anno successo, è rimasto tutto fermo con quella muraglia di cemento che ferisce l'orizzonte. 

I soldi non nel Pnrr ma in bilancio ma per lo studio Libeskind il progetto è fantasma

E a proposito di soldi, Giusy Caminiti ribadisce come il vero nodo sia questo. Il governo ha appena alzato l'asticella dei costi complessivi a 13,5 miliardi, che secondo il ministro Salvini dovrebbero provenire in gran parte dall'Europa ma la novità è che non potranno essere attinti dal Pnrr e saranno reperiti nella legge di bilancio, almeno stando a quanto suggerito nel Documento di economia e finanza (Def). Una cifra attualmente non disponibile e in poco più di due mesi raddoppiata nei vari annunci che si susseguono dal Mit, che sulla carta rende realizzabili tutte le opere indicate nel progetto, compreso il mega centro direzionale di Libeskind. Di cui però non c'è nessuna traccia nella pagina web dello studio dell'autore di Ground Zero - un progetto enorme ma fantasma, circostanza strana soprattutto ora che l'architetto è nuovamente impegnato in Italia come presidente di giuria del concorso internazionale di progettazione del Museo della Scienza di Roma.

L'ultima notizia risale al 2011, con l'interlocuzione tra Libeskind e la società Stretto di Messina sull'idea complessiva, presentata in una prospettiva di integrazione con il lungomare e da progettare a stretto contatto con professionalità e risorse del territorio con l'obiettivo di diventare espressione di storia e cultura dell'area. Dietro le quinte però era circolata l'ipotesi di eliminare l'intervento perché troppo costoso. Adesso però pare che il governo abbia trovato finanze per fare tutto e in grande. Un po' come la pentola di infinite monete d'oro che una popolare leggenda irlandese immagina nascosta alla fine dell'arcobaleno, ma stavolta il tesoro da conquistare si troverebbe a un'estremità indefinita del ponte, meta che per calabresi e siciliani ha contorni più fantasiosi persino di quelli di una fiaba. 

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