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La dichiarazione

Ponte sullo Stretto, Brunetti: "Per Reggio Calabria può essere controproducente"

Il sindaco facente funzioni aggiunge: "Tutte quelle risorse destinate al ponte le avrei spese in ben altri modi per la nostra città"

"Il Ponte è sicuramente un’opera strategica – afferma il sindaco -, non tanto per la Calabria quanto per la Sicilia, ovviamente. Per quanto riguarda la città di Reggio Calabria, benefici credo nessuno, anzi, può essere controproducente per Reggio, perché oggi chi deve andare in Sicilia prenderà direttamente il ponte e non si fermerà né a Villa e né a Reggio in attesa di prendere il traghetto. Detto questo, gli anni passano, in gioventù ero nettamente contrario, ma da adulto capisco che bisogna guardare anche oltre". Dunque, osserva il Primo cittadino, "va bene dire che può essere un’occasione per sviluppare il territorio dal punto di vista lavorativo. Si tratta di un’opera d’arte ingegneristica, non c’è nessuna preclusione, allo stesso tempo dico che il ponte va bene se accanto sono previste una serie di opere che ci permetteranno di sviluppare veramente il territorio. Non posso immaginare il ponte sullo Stretto e la Strada statale 106 ad una corsia che attraversa tutta la fascia Jonica, anche se sono stanziate enormi risorse per riqualificarla e adattarla".

"Potessi scegliere io – aggiunge il sindaco Brunetti - tutte quelle risorse destinate al ponte le avrei spese in ben altri modi per la nostra città. Detto ciò, ribadisco, non c’è preclusione alla costruzione del ponte, che è comunque un’opera strategica, soprattutto per la Sicilia, con cui crea un collegamento stabile, e la Sicilia ha il diritto di essere più vicino alla penisola". Però, sottolinea Brunetti, "bisogna vigilare affinché non sia l’ennesimo cantiere aperto e mai finito, che non duri 50 e che alla fine porti più disastri che benefici. Dunque, se ci si mette in testa che bisogna iniziarlo e finirlo, ben venga".

Quanto all’inizio dei lavori, che il ministero auspica entro il 2024, il sindaco osserva: "Secondo me non è realistico, ma se lo dice il ministro non ho motivo di pensare che non sia così, avrà dati per dirci che entro il 2024 i lavori partiranno. Che ne sappia io, ancora si è indecisi fra campata unica, due campate, tre campate, gli svincoli e così via. Magari cominceranno le opere di progettazione, magari la progettazione finirà nel 2024, questo sì, ma sull’inizio lavori nel 2024, che è domani, ho più di una perplessità. Però, ripeto, lo dice il ministro pubblicamente, perciò fino a quando non arriverà la fine del 2024 bisognerà crederci".

Brunetti Paolo-7Quanto ai possibili intoppi in grado di fermarne o rallentarne la costruzione, il sindaco afferma: "Intoppi per un’opera così importanti ci saranno, ci saranno movimenti contrari, ricorsi al Tar, espropri da fare che produrranno blocchi amministrativi. Abbiamo l’esperienza della Tav e di tante altre opere strategiche che hanno visto un rallentamento a causa di legittime rivendicazioni da parte di chi ritiene non si debba fare o che è toccato dalla realizzazione dell’opera. I rallentamenti, dunque, ci saranno. A Genova si trattava di un’opera già esistente e lì non ci sono state grosse resistenze, c’è stato un commissario che ha preceduto e realizzato un’opera in due, tre anni. Il ponte di Messina è un’opera molto più complessa, ci saranno a livello mondiale contrapposizioni, non sarà una questione territoriale. Ci saranno movimenti nazionali che diranno ‘no al ponte’, e credo non sarà facile superarli, ma allo stesso tempo, ripeto, confido che se si  andati oltre nella decisione di proseguire nella realizzazione del ponte, saranno determinati in questo senso. Per il resto, mi sto attrezzando ma non ho ancora la facoltà di prevedere il futuro".

"Sono fiducioso – conclude, infine, il sindaco - che non rimanga un cantiere aperto a vita. Non sono un forte sostenitore del ponte, ne capisco l’importanza, va bene, ma l’auspicio è che si cominci e si finisca in tempi ragionevoli, perché rischiamo di avere l’ennesimo cantiere aperto a vita, magari usurpando uno degli angoli più belli della nostra nazione, e allo stesso tempo non vedere nemmeno l’opera ingegneristica finita. Questa è la mia preoccupazione". 

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