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Ponte sullo Stretto, Imbalzano: "Può diventare pietra miliare per la sua costruzione"

L'intervento del primo assessore all’Area dello Stretto e consigliere regionale all'alba dell'incontro tra il ministro Salvini ed i governatori di Calabria e Sicilia, Occhiuto e Schifani

"Dopo 30 anni di analisi e valutazioni di tutti i tipi, oggi debitamente aggiornate, ed a dispetto delle periodiche ossessioni di chi come il Pd Boccia, dimenticando di aver perso il 25 settembre le elezioni e non avendo più argomenti convincenti a cui appigliarsi, ha rispolverato qualche giorno fa con toni da “bravo manzoniano” le solite trite motivazioni ideologiche, l’incontro di martedi al ministero delle Infrastrutture e Trasporti tra il vice premier Salvini ed i governatori Occhiuto e Schifani, ai quali va il mio più forte apprezzamento, può diventare la pietra miliare per il definitivo decollo della fase di realizzazione del Ponte sullo Stretto, realizzando il millenario sogno di
unire finalmente Scilla e Cariddi".

E’ quanto afferma Candeloro Imbalzano, già primo assessore all’Area dello Stretto e consigliere regionale, che da oltre venti anni è concretamente impegnato a sostenere questa battaglia di civiltà, per superare l’atavico sottosviluppo di Calabria e Sicilia e soprattutto della Regione geografica dello Stretto.

"Finalmente, dopo le passate, scellerate decisioni di ministri e governi di centrosinistra di stoppare più volte l’incipiente avvio dei lavori, sembra si veda la luce in fondo ad un interminabile tunnel, non riscontrandosi alcuna
motivazione seria che possa impedire l’avvio in tempi brevi della grande opera. Anzi, oggi più che mai, sono palpabili gli enormi vantaggi economici e sociali che ne deriveranno anche per il Mezzogiorno e per il definitivo
sviluppo non solo turistico della città di Reggio e del suo interland", aggiunge Candeloro Imbalzano.

"Non vi sono difficoltà di ordine tecnico, così come ribadito di recente dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Non esiste un problema di sismicità come dichiarato, tra le tante autorità scientifiche in materia, anche dal capo della
Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio e dal presidente dall’Ingv, Carlo Doglioni, e come peraltro dimostrato da analoghe infrastrutture in zone ad alta sismicità, come il Giappone, la California e la Turchia. Né esiste un problema di sicurezza, come sottolineato dall’Ad del più importante Gruppo di costruzioni italiano “Webuild”, Pietro Salini, vincitore negli anni scorsi della gara di appalto".

"Esistono, al contrario, - continua Imbalzano - solo enormi vantaggi. Intanto, si dà un senso all’Alta Velocità fino a Palermo superando la strozzatura di Villa S. Giovanni e si sposta l’attenzione della necessità dello sviluppo infrastrutturale anche stradale, a partire della S.S. 106, verso il Sud e la Calabria. Eppoi, grandi vantaggi di carattere ambientale, in passato evocati spesso a sproposito, con l’abbattimento di tutte le emissioni inquinanti: la sola CO2 si ridurrà di ben 140.000 tonnellate all’anno (il 93% di quella attuale), mentre con il trasferimento su ferrovia di gran parte delle merci oggi trasportate su gomma si verrà incontro all’obiettivo di sostenibilità ambientale dell’Unione Europea del 30% entro il 2030 e del 50% entro il 2050.

Ma soprattutto, - conclude Candeloro Imbalzano - per la Calabria, la Sicilia e per l’Area dello Stretto, a partire dalla città di Reggio, l’attrattore turistico “Ponte”, diventerà una grande panacea di tutti i mali che fin qui hanno frenato lo sviluppo dei nostri territori, dal momento che studi di Istituzioni specializzate valutano in circa 10 milioni all’anno il numero aggiuntivo di turisti che verrebbero ad ammirare l’ottava meraviglia del mondo".

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