Ponte sullo Stretto e Alta velocità, il ministro Giovannini rilancia
Il dicastero delle Infrastrutture tranquillizza tutti sulla realizzazione del potenziamento ferroviario e per l'attraversamento stabile fra Calabria e Sicilia ha detto: "stiamo per affidare l'incarico per lo studio di fattibilità tecnico-economica"
La frase contenuta nella Relazione al Pnrr, secondo cui gli investimenti per l'Alta velocità "per loro natura" non possono essere ripartiti su base territoriale, "può portare a un fraintendimento" e sarà rivista. Lo ha detto al Messaggero il ministro per le Infrastrutture e le mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, aggiungendo che "sul sito del Ministero è spiegato con chiarezza che per noi gli investimenti "territorializzabili" sono quelli assegnabili in modo univoco a progetti che ricadono su specifici territori regionali, come il caso dei porti e delle reti ferroviarie regionali.
In questo senso, l'Alta velocità non è regionalizzabile". "Assicuro che l'Alta velocità, come altri investimenti che ricadono in una particolare macroarea (Nord, Centro e Sud), sono correttamente considerati nei totali, in particolare di quello relativo al Mezzogiorno in relazione ai progetti di alta velocità Napoli-Bari e Salerno-Reggio Calabria", ha spiegato.
Del totale degli investimenti assegnati al suo Ministero, al Sud è destinato "il 55% su 61,4 miliardi". Se si considerano solo i nuovi progetti" previsti nel Pnrr "si arriva al 64%". Quanto al Ponte sullo Stretto di Messina, "stiamo per affidare l'incarico per lo studio di fattibilità tecnico-economica" che servirà "per valutare le diverse soluzioni".