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Cronaca

Poste dedica un francobollo a Bruno Ielo, il tabaccaio ucciso dalla 'ndrangheta

Il francobollo ordinario di 1,10 euro è stato emesso oggi, nel terzo anniversario della morte, e appartiene alla serie tematica "il Senso civico"

Un francobollo per ricordare il sacrificio di un uomo onesto, di un tabaccaio ed ex carabiniere, ucciso dalla 'ndrangheta il 25 maggio del 2017, "per non aver mai abbassato la testa". 

A risvegliare l’attenzione sulla storia di Bruno Ielo, è stato lo scrittore Stefano Massini, che nel suo intervento settimanale all’interno della trasmissione televisiva Piazzapulita, su La7, ha proposto al ministro dello Sviluppo Economico e al Presidente della Repubblica la dedica di un francobollo.

E proprio oggi, nel triste anniversario dell'omicidio, Poste Italiane, comunica che è stato emesso un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica "il Senso civico", relativo al valore della tariffa B pari a 1,10 euro, con una tiratura di trecentomila esemplari.

"Bruno Ielo - afferma Massini - era un ex carabiniere, un uomo semplice con un senso semplice delle cose giuste. Sembra poco, ma basta e avanza. Bruno Ielo, terminato il suo servizio nell'Arma, aveva aperto nella periferia di Reggio Calabria una tabaccheria, da gestire insieme alla figlia. Niente di eroico, niente di epocale: aprire una tabaccheria. Peccato che quell'esercizio commerciale infastidisse una delle cosche locali. Cominciarono le minacce. Poi gli avvertimenti. Poi gli atti violenti. Bruno Ielo, in una sera di maggio, per strada, è stato ucciso per non aver ceduto a chi intende la convivenza sociale basata sulla legge della paura". Ma perché, per ricordarlo, proprio un francobollo?

"Sarebbe bello - spiega Massini - se proprio i tabaccai, preposti per legge alla vendita dei valori bollati, potessero vendere un francobollo intitolato a uno di loro, a un tabaccaio irriducibile e tenace. Fra tanti che si montano la testa, Bruno Ielo era uno che la testa non l'ha abbassata, semplicemente perché la testa alta è sinonimo di coraggio".

Il francobollo

Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente. Il bozzetto è stato curato da Claudia Giusto. La vignetta raffigura, un ritratto di Bruno Ielo in primo piano su una serie di francobolli italiani in cui spiccano quattro emissioni dedicate a vittime della mafia; in alto a sinistra, campeggia la caratteristica insegna delle rivendite dei tabaccai contrassegnata dal n.92 che contraddistingue la tabaccheria di Bruno Ielo e, in basso a destra, è riprodotta la bandiera italiana.

Completano il francobollo la leggenda "Bruno Ielo", le date "1951 - 2017”, la scritta "Italia" e l’indicazione tariffaria "B". L’annullo nel primo giorno di emissione sarà disponibile presso lo sportello filatelico dell’ufficio postale di Reggio Calabria Centro.

Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli uffici postali con sportello filatelico, gli "Spazio Filatelia" di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it . Per l’occasione è stato realizzato anche una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata ed affrancata e una busta primo giorno di emissione, al costo di 15 euro.

Il ricordo della figlia Daniela 

Bruno Ielo nacque a Reggio Calabria il 1° dicembre 1951 da una famiglia di commercianti, dalla quale la nonna materna aveva avuto la licenza di "tabacchino" per la sua onestà. La tabaccheria andò avanti di generazione in generazione lavorando incessantemente.

Bruno dopo gli studi entrò nell’Arma dei carabinieri emigrando così in Sardegna prestando servizio come brigadiere per cinque anni. Si congedò dall’Arma e vinse il concorso come direttore amministrativo scolastico. La sua carriera durò in tutto 41 anni.

Nell'ultimo periodo di questo percorso gli viene affidata la tabaccheria di famiglia e volendo migliorare si sposta dal suo piccolo paese di Concessa a Gallico e qui dopo breve tempo inizia il dramma: prima la rapina con sparatoria da cui miracolosamente si salva e dopo 6 mesi l’assassinio, sotto gli occhi della figlia.

"Bruno per la sua grande onestà e per il suo continuo combattere per i valori in cui aveva sempre creduto - scrive la figlia Daniela - non ha voluto abbassare la testa. Uomo disponibile verso tutti grande lavoratore con un grande cuore, capace di dimostrare il suo amore.

La famiglia ha dei ricordi che non si potranno mai cancellare, anzi dal momento che lui non c’è più, i suoi modi di fare, di agire, di essere sono ancora più presenti perché ha lasciato un vuoto incolmabile non solo alla moglie e alla figlia ma anche all’amata sorella e ai suoi nipoti.

Papà ci hai lasciato soli, la tua morte inattesa e rapida lascia un grande vuoto tra noi. Nel buio ci siamo persi ma i tuoi occhi pieni di gloria saranno puntati nei nostri pieni di lacrime. La speranza che tu veglierai su di noi colmerà i nostri cuori, perché Dio ti ha sulle sue braccia e noi non ti dimenticheremo mai".

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