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Cronaca Villa San Giovanni / Via Giovanni Calì, 18

Villa, nasce il presidio di Libera nel nome di Giovanni Trecroci

L’inaugurazione della sede di via Calì alla presenza di don Luigi Ciotti. Consegnate alla cooperativa Rose Blu le chiavi del bene confiscato da parte del sindaco della Città metropolitana Giuseppe Falcomatà

Era il 9 febbraio 1990, tragico giorno in cui veniva ucciso il vice sindaco con delega ai lavori pubblici di Villa San Giovanni, Giovanni Trecroci. Una figura che mai dovrà essere dimenticata nel tempo dalla cittadinanza e che proprio oggi a distanza di 31 anni si è vista intitolare alla sua memoria il presidio di Libera – associazioni, nomi e numeri contro la mafia, in via Calì 18.

Un bene confiscato alla mafia che proprio nell'occasione odierna è stato consegnato alla cooperativa Rose Blu, una realtà che opera sul territorio villese ormai da più di 20 anni in favore delle persone con disabilità. La storica associazione ha a sua volta incrociato il significativo e lodevole progetto degli scout Agesci Villa San Giovanni 2 clan Lybra (una parte dei ragazzi nella foto in basso), impegnati in un percorso che da aprile 2020 li ha portati all'inaugurazione di un presidio. Il presidio servirà per tre scopi: "legalità, memoria e sensibilizzazione da consegnare in mano alla cittadinanza e in particolare ai giovani" come spiega Laura Barbaro, la referente del presidio che ha solo 21 anni, ma ha già intrapreso la strada dell'impegno per la società e la salvaguardia dei veri valori della vita.

Presidio Libera Villa San Giovanni  - inaugurazione 22-6-2021 (22)-2

Valori e sani principi che hanno scandito la vita di un uomo onesto come Giovanni Trecroci ucciso dalla mafia a soli 46 anni mentre si stava impegnando in maniera pulita e trasparente per il bene di Villa San Giovanni. Nel 2012 l'intitolazione dell'aula magna del liceo Luigi Nostro, oggi un altro segno vivo e concreto di come la comunità non abbia dimenticato una figura rappresentata durante la cerimonia dal figlio Giuseppe. 

A Villa San Giovanni il presidio di Libera "Giovanni Trecroci": le foto

L'inaugurazione del presidio di Libera, interamente a cura dei davvero organizzati giovani scout, ha registrato la presenza  di diversi rappresentati istituzionali come il sindaco facente funzione Richichi e gli assessori Morgante e Caminiti per quanto concerne Villa San Giovanni. In primo piano, chiaramente, il primo cittadino della Città metropolitana. Chiamato a consegnare le chiavi della sede alla cooperativa Rose Blu (nella foto in basso), Giuseppe Falcomatà ha voluto sottolineare che: "De Andrè definirebbe 'storia sbagliata' la vicenda di Giovanni Trecroci. Tutti ci possiamo rivedere in lui perchè ha cercato di fare il bene e ha elevato l'impegno politico a crescita della città, mantenendo la schiena dritta. I comportamenti mafiosi sono molto presenti. La 'ndrangheta c'è dove meno te l'aspetti.

Presidio Libera Villa San Giovanni  - inaugurazione 22-6-2021 (1)-2

I beni confiscati - aggiunge Falcomatà - sono ottime iniziative ma si può fare molto di più. Abbiamo dei limiti nei percorsi legali rigidi. Bisogna riflettere e aggiornare la legge per rivedere l'iter che porta all'assegnazione. Siamo i primi, come Istituzione, ad essere in difficoltà. Bisogna lavorare sulla cultura dei beni confiscati. Tutti i sindaci mi chiedono di non proporre al proprio Comune l'acquisizione dei beni perchè nessuno li prende. Se non riusciamo a riutilizzarli - conclude il rappresentante della Città metropolitana - sarà sempre testimonianza della vittoria mafiosa."

Annunciato, letto e firmato l'iconico patto del presidio - che va a stabilire i principi e le finalità della nuova virtuosa realtà creata oggi - ci si è interamente soffermati nell'ascoltare la riflessione finale dell'ospite speciale: don Luigi Ciotti creatore di Libera.  "Abbiamo fatto il dovere dei cittadini responsabili. Il cambiamento - spiega don Ciotti - ha bisogno di noi. Dobbiamo fare emergere la bellezza che c'è, la trasparenza e l'onestà come bene comune. Bisogna sognare e sognarci per essere tutti più svegli, senza mai accontentarci.

Presidio Libera Villa San Giovanni  - inaugurazione 22-6-2021 (7)-3

L'educazione - desidera sottolineare ancora il sacerdote - è generatrice di vita, solo se si testimonia con scelte, comportamenti e se il contesto sociale è protagonista. Mafia e corruzione sono dei parassiti che distruggono da dentro la società. Dobbiamo lottare per la libertà, credendo nel noi e non nel monologo dell'io. Servono cambiamenti veri, non adattamenti.

Fare memoria - conclude don Ciotti - è il seme di una nuova speranza. I volti delle vittime di mafia ci stimolano a cercare una maggiore giustizia. Coraggio richiede generosità e non egoismo. Non sentiamoci comodamente nella parte giusta, che è un orizzonte da raggiungere insieme. Si sta andando verso una normalizzazione della mafia, ma non è uno dei tanti problemi. Siate orgogliosi di essere calabresi."

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