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Emergenza immigrazione

Migranti, al Cedir le operazioni di identificazione: nel pomeriggio sgomberati i locali

Concluse le attività per il gruppo ospitato a Reggio Calabria. Dal mare di Cutro oggi sono emersi altri due corpi

Ieri sera erano quasi trecento, stamattina quasi la metà i migranti africani presenti al Cedir, dove si sono concluse le procedure di identificazione e le visite sanitarie propedeutiche al trasferimento verso le varie località italiane di presa in carico indicate dal ministero dell'interno.

L'area della protezione civile nel centro direzionale ha accolto una parte dei quasi 600 migranti giunti ieri mattina dall'hotspot di Lampedusa al collasso, a bordo della nave Diciotti, troppo numerosi per la capienza della sola palestra Boccioni di Gallico, sede principale di prima accoglienza, ma adesso i locali sono stati completamente sgomberati.

Già nella notte di ieri, dall'area delle Piramidi gli autobus che effettuano i trasferimenti erano partiti veloci con a bordo i migranti, tutti uomini relativamente al gruppo allocato a Reggio. Stamattina l'atmosfera al Cedir appariva surreale, sullo sfondo dell'incontro tra vite parallele: in una mattina festiva con la minaccia del maltempo, incerta tra un cielo livido e sprazzi di sole, come ogni domenica c'era gente che si rilassava correndo, senza fare caso al fermento di polizia e protezione civile davanti alle grandi vetrate, al personale sanitario con il camice di protezione e alla fila di persone in attesa di avvicinarsi ai banchetti. Silenziosi e con il numero sul petto, i migranti attendevano di capire quale sarà il loro futuro.

Provenienti da paesi subsahariani

Secondo il piano di riparto del ministero, dei 584 stranieri, trovati in buona salute e senza malattie infettive tranne pochi casi di scabbia, in 40 resteranno in Calabria. Provenienti da vari paesi subsahariani (Camerun, Guinea, Mali, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Senegal), tra loro ci sono numerosi minori non accompagnati e nuclei familiari.

Il trasferimento secondo il piano di riparto del Viminale

Dopo i trasferimenti di ieri verso Veneto (100), Piemonte (100) e Lombardia (14), oggi, fa sapere la Prefettura, sono partiti altri due gruppi, diretti in Lombardia (98) e Toscana (33).

A Cutro altre due vittime, nuovo tweet della ong Alarm Phone per barca dalla Libia

Mentre il mare di Cutro continua a restituire corpi senza vita e sale a 78 la conta delle vittime - oggi altri due strazianti scoperte, uno è un minore - l'emergenza umanitaria non si ferma. Dopo l'allarme lanciato ieri dalla ong Alarm Phone per un'imbarcazione proveniente dalla Libia con una cinquantina di viaggiatori in balia del mare in condizioni meteo rischiose, un altro tweet questa mattina segnalava che le persone a bordo sono allo stremo delle forze. Non si sa ancora come saranno soccorsi, se riuscendo ad approdare sulle coste italiane o tornando in Libia, il paese da dove sono scappati sfidando una traversata che, nonostante l'ombra della strage nelle acque crotonesi, non li ha dissuasi dalla speranza di una vita libera da paura e violenze. 

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