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La visita

Un ospite reale a Reggio Calabria, Alberto di Monaco stregato dai Bronzi di Riace

Appena atterrato a Reggio Calabria questo pomeriggio il sovrano monegasco ha visitato il Museo nazionale

E' arrivato il principe Alberto di Monaco a Reggio Calabria senza Charlène ma con la sua Fondazione per combattere i cambiamenti climatici e difendere la biodiversità. E' atterrato all'aeroporto dello Stretto, con un volo di Stato, alle 16,40 e poi subito diretto al Museo nazionale a Piazza De Nava dove ad attenderlo c'erano le istituzioni e il direttore Malacrino. 

Pochissimi i curiosi ad attendere davanti al Museo nazionale per salutare il sovrano in questa trasferta ufficiale che lo vedrà impegnato per tre giorni, fino al 9 novembre, sulle tracce della sua famiglia e degli antichi feudi della casata monegasca, a Gerace, Cittanova e Molochio, con i quali il principe ha espresso la volontà di attivare nuove collaborazioni. 

Accolto dal direttore del Museo Carmelo Malacrino ecco che inizia la visita dentro Palazzo Piacentini per scoprire la ricca collezione archeologica e ammirare i Bronzi di Riace nel cinquantesimo anniversario della loro scoperta. Con il direttore del Museo ci sono anche le autorità civili e militari: il prefetto Massimo Mariani, i sindaci facenti funzioni Paolo Brunetti e Carmelo Versace, la vice presidente della giunta regionale Giusi Princi ed il governatore Roberto Occhiuto, ed ancora il questore Bruno Megale ed il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Marco Guerrini, il comandante regionale dei carabinieri forestali, colonnello Giorgio Maria Borrelli e il comandante provinciale della Guardia di finanza, colonnello Marco Cintura. 

La visita comincia da Piazza Orsi e dalla mostra L'età degli eroi - La Magna Grecia e i Bronzi di Riace. "Un percorso espositivo - ha spiegato  il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino -  che nasce come omaggio dei grandi musei archeologici dell’Italia meridionale, da quello di Napoli a quello di Taranto, dal Parco Archeologico dei Campi Flegrei a quello di Paestum e Velia, dal Museo Nazionale di Matera al Parco Archeologico di Sibari, fino a tutti i musei archeologici della Calabria, afferenti alla Direzione Regionale Musei e alla Soprintendenza. Ogni Istituto è presente con reperti identitari sul tema degli “Eroi”, proprio come tributo ai più noti “Eroi venuti dal mare”, i Bronzi di Riace".

Il principe osserva con attenzione e segue le spiegazioni del direttore Malacrino e del suo staff: Domenica Lofaro e Claudia Ventura. Visita il Museo e ammira i Bronzi di Riace il principe Alberto di Monaco e prima di lasciare Palazzo Piacenti lascia la sua firma sul libro d'onore.

Il direttore Malacrino omaggia il reale del volume della collana "Tesori nascosti" dedicato ai Bronzi di Riace. La pubblicazione nasce in occasione delle celebrazioni per il cinquantenario della scoperta, e vede la ricerca fotografica di Luigi Spina dialogare con i contenuti testuali curati da Carmelo Malacrino. 

"È stato un onore e una grande emozione poter accogliere Alberto II di Monaco", dice Malacrino.  "Sua Altezza ha avuto modo di ammirare gli splendidi Bronzi di Riace, fra i capolavori antichi più famosi al mondo, insieme alle Testa del Filosofo e di Porticello. È significativo che questa visita sia coincisa con il Cinquantesimo dal ritrovamento delle due statue,  - conclude il direttore - in una ricorrenza che abbiamo trasformato in una opportunità di promozione e valorizzazione del patrimonio culturale di tutto il territorio".

Un'ora in tutto per visitare gli antichi reperti e poi ecco che Alberto di Monaco corre all'Università Mediterranea per la laurea honoris causa.  Questa tre giorni nella Città metropolitana sarà occasione per un aiuto concreto per la natura: questa sera, infatti, si terrà un Galà di raccolta fondi destinata a sostenere progetti volti al ripristino ed alla riqualificazione degli ecosistemi forestali devastati da incendi ed eventi climatici estremi, come nel caso del Parco Nazionale dell’Aspromonte Geoparco Unesco. 

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