Processo Breakfast, la difesa di Scajola: "Nessun interesse per la sorte di Matacena"

Ha parlato per quasi 12 ore in Tribunale, a Reggio Calabria, l'avvocato Elisabetta Busuito, difensore dell'ex ministro dell'Interno Claudio Scajola, nel processo Breakfast, in cui l'ex ministro ed attuale sindaco di Imperia è imputato di procurata inosservanza della pena in favore di Amedeo Matacena, ex deputato di Forza Italia, latitante a Dubai per una condanna definitiva a tre anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.

"Scajola sapeva della latitanza di Matacena"

Davanti al collegio, presieduto dalla dottoressa Natina Pratticò, l'avvocato Busuito ha insistito più volte nella sua arringa sul concetto secondo cui: "Scajola non aveva alcun interesse per la sorte di Matacena, ma piuttosto quello di aiutare la moglie dell'ex parlamentare, Chiara Rizzo, "nei confronti della quale nutriva qualche sentimento". La penalista, come riporta l'agenzia Ansa, ha anche messo in dubbio "il riassunto delle intercettazioni effettuato dalla Dia", definendolo "fuorviante". 

"Per Scajola ecludere l'aggravante mafiosa"

Il difensore di Matacena ha inoltre sottolineato la "totale assenza di riscontri" riguardo la deposizione del pentito Cosimo Virgiglio di Gioia Tauro, che avrebbe detto ad un imprenditore di Gioia Tauro, Carmine Cedro, di potergli fare conoscere Scajola, allora ministro delle Attività Produttive, attraverso l'intermediazione di un massone a capo di una loggia di San Marino. Cedro avrebbe aggiunto di non essere però a conoscenza dell'avvenuto incontro tra l'imprenditore vicino alla cosca Molè e Claudio Scajola. L'avvocato Busuito ha parlato anche di "indagine lacunosa e di un quadro accusatorio non corrispondente tra quanto avvenuto e quanto ipotizzato", che avrebbero svuotato a suo dire l'ipotesi accusatoria contro Scajola. Il processo Breakfast riprenderà lunedì 18 novembre, giorno in cui la penalista Busuito concluderà la sua arringa.

La richiesta di condanna del pm Lombardo