Miramare bis, al via il processo nell'aula bunker per Falcomatà
Secondo l'accusa il sindaco avrebbe impedito la costituzione di parte civile del Comune. Udienza rinviata al prossimo 29 novembre
Nell'aula bunker di viale Calabria per la prima udienza del processo Miramare bis, il sindaco Giuseppe Falcomatà, unico imputato, non è presente. Per lui ci sono i suoi legali, Francesco Gatto su delega di Lorenzo Gatto e Marco Scudo su delega di Marco Panella. Il sindaco è chiamato a rispondere di abuso d'ufficio davanti al tribunale collegiale. Imputazione che non è stata modificata dopo la sentenza di Cassazione del processo Miramare con annullamento senza rinvio.
Il processo Miramare bis è nato dall'esposto alla procura della Repubblica di Reggio Futura. Secondo i rappresentanti dell'associazione politica, il presidente Italo Palmara e il vicepresidente Emanuele Genovese, "subito dopo il rinvio a giudizio, nel febbraio del 2019, l'Amministrazione comunale, in ottemperanza dell'articolo 21 del codice etico di Avviso pubblico, avrebbe dovuto senza indugio, promuovere la costituzione di parte civile della propria amministrazione nel processo Miramare, cosa che non è stata fatta".
Il collegio
Il collegio, composto da Tovani, Me e Costantino, ha visto la richiesta del pubblico ministero Stefano Musolino di ammissione dei suo testi. Secondo l'accusa Falcomatà avrebbe impedito la costituzione di parte civile "arrecando a se stesso e ad altri imputati un ingiusto vantaggio patrimoniale". Tutto ciò malgrado sia stato "reiteratamente sollecitato ad assumere determinazioni da personale dipendente e qualificato del Comune", e "non ha avviato la procedura per la nomina di un curatore speciale che avrebbe potuto costituirsi parte civile per conto del Comune nel processo Miramare".
Anche la difesa ha chiesto e ottenuto l'ammissione dei suoi testi, inoltre l'avvocato Scudo ha depositato il dispositivo della Cassazione. La prossima udienza è fissata per il 29 novembre prossimo per l’esame dei testi del pm.