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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Graviano racconta la latitanza e bolla Spatuzza: "Sarà smentito su padre Puglisi"

Durante l'udienza del processo in corso che lo vede imputato per la morte dei carabinieri Fava e Garofalo il boss di Brancaccio ha raccontato della sua fuga dorata dalla giustizia ed è sembrato pronto al confronto con il pentito

Quella di Giuseppe Graviano è stata una latitanza lunga, una latitanza dorata. Il boss di Brancaccio alla sbarra nel processo “Ndrangheta stragista”, rispondendo alle domande della presidente della Corte di assise di Reggio Calabria Ornella Pastore, ha ripercorso tappa per tappa i lunghi anni della sua fuga dalla giustizia italiana e dalle patrie galere. Un “viaggio” che l’ha visto soggiornare, fra le altre città sparse per la Penisola, prima a Bagheria, dopo in una tenuta di Muraveda in Sardegna, a Rimini, a Courmaier e a Viareggio.

Latitanza pagata con i terreni in vendita

Un “viaggio” dispendioso sotto l’aspetto economico, le cui spese Giuseppe Graviano, però, riusciva a gestire con disinvoltura. “Ho ereditato tante proprietà da mio padre - ha detto Graviano rispondendo ad una precisa domanda della presidente Ornella Pastore - che ho venduto quando ero latitante grazie ad una procura. Durante la mia latitanza, poi, continuavo a gestire attività commerciali in diversi settori.

"Con il provino al Milan non c'entro niente"

Durante la sua deposizione in video conferenza dalla casa circondariale di Terni, poi, Giuseppe Graviano è ritornato sulla vicenda del provino al Milan per il figlio di Giuseppe D’Agostino. “Non sono stato io - ha detto - a far fare questo provino al Milan”. Giuseppe Graviano fu arrestato a Milano il 27 gennaio 1994, dieci giorni dopo il duplice omicidio in Calabria dei carabinieri Fava e Garofalo, in compagnia del fratello Filippo (anche lui ergastolano) e del palermitano Giuseppe D’Agostino, padre dell’ex calciatore Gaetano che ha giocato in serie A con la Roma, la Fiorentina e altre squadre, che era andato a trovarlo. 

Le vecchie dichiarazioni su D'Agostino

Già in un’altra udienza Graviano aveva risposto a questi dubbi. «D’Agostino è stato coinvolto a sua insaputa — aveva già dichiarato Giuseppe Graviano — era la prima volta che veniva a Milano, l’hanno avvicinato con la storia che doveva far fare al figlio un provino con il Milan… Se indagate su questo arriverete ai mandanti delle stragi».

"Spatuzza sarà smentito anche su Padre Puglisi"

Prima che la presidente della Corte d’assise dichiarasse chiusa l’udienza e rinviasse tutto al sei di marzo, Giuseppe Graviano ha avuto modo di rifilare l’ultima stoccata a Gaspare Spatuzza. “Spatuzza - ha concluso il boss di Brancaccio rimandando tutto al confronto fra i due - sarà smentito anche sull’omicidio di padre Puglisi”.

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