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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Il boss Graviano e le stragi: "Riprendete le carte sulla morte di mio padre, là c'è tutto"

Momenti di tensione in aula fra il boss siciliano e l'ex pm Antonio Ingroia ora legale di parte civile, sull'agenda rossa e l'attentato a Borsellino Graviano taglia corto: "Farò nomi solo dopo la verità sull'omicidio di mio padre" e sul pm Lombardo: "Mi fido solo di lui"

“Silvio Berlusconi è stato il mandante delle stragi?”. A questa domanda, formulata dall’avvocato di parte civile Antonio Ingroia, la tensione in aula, durante il controesame del boss siciliano Giuseppe Graviano, è salita alle stelle. 

Aprite quei cassetti

“Andate ad aprire i cassetti della Procura - ha detto Graviano - dove ha soggiornato per 37 anni il processo sulla morte di mio padre. Là troverete tutto. Là capirete se qualcuno non ha esercitato la propria professione nel modo giusto. Io risponderò solo dopo che verrà fatta piena verità su quei fatti”.

Graviano e il calo di zuccheri

Giuseppe Graviano, che ha rimandato al controesame del suo legale Giuseppe Graviano delle novità sulle vicende Berlusconi e sull’omicidio di Paolo Borsellino, si è detto “stanco di rispondere sempre alle stesse domande. Ho già risposto al pm su questo, non mi ripeta le stesse domande, perché mi stanco e mi calano gli zuccheri…”.

"Quaranta anni di bugie"

Graviano, poi, ha proseguito: “Ancora che cercate l'agenda rossa e gli autori dell'omicidio Agostino? Aprite i cassetti in Procura che sono chiusi da quasi 40 anni, 40 anni in cui ci racontate tante bugie”. 

"Ho fiducia del procuratore Lombardo"

Il boss mafioso Giuseppe Graviano, rispondendo a muso duro all'avvocato Antonio Ingroia durante l'esame del processo sulla 'ndrangheta stragista a Reggio Calabria, si è detto fiducioso solo dell’operato del procuratore Giuseppe Lombardo. “Ho fiducia solo in lui - ha detto, replicando ad Ingroia su delle domande su Calogero Mannino e Nicola Mancino - io chiarirò tutto, e farò i nomi solo dopo aver avuto risposte sull’omicidio di mio padre”.

I dubbi sui magistrati palermitani

Dentro quelle carte per il boss siciliano ci sarebbero le risposte a tanti dubbi ancora insoluti della storia italiana a cavallo degli anni novanta. Risposte che potrebbero cambiare la storia scritta sino ad oggi. “Magistrati non hanno sempre esercitato la professione con tutti i crismi. Se c’è stato qualche eroe anche fra vostri colleghi - ha detto Graviano - forse qualche medaglia può essere tolta”.Su sollecitazione anche della presidente della corte, il mafioso siciliano non ha avuto tentennamenti: “Aprite quei cassetti, io per il momento non ricordo”.

"Non ho mai conosciuto Dell'Utri"

Giuseppe Graviano, poi, ha risposto anche alle domande su Marcello Dell’Utri. In questo caso le parole usate sono state poche: "Io non ho mai conosciuto Marcello Dell’Utri".Stuzzicato da Antonio Ingroia su una intercettazione di un colloquio avuto con Adinolfi in merito a Dell’Utri, infine, Giuseppe Graviano ha risposto: “Dell’Utri doveva farsi esame di coscienza per le norme approvate da Berlusconi per non farmi uscire di galera”.

Il controesame di Giuseppe Graviano riprenderà giovedì prossimo, un giorno in cui al processo "Ndrangheta stragista" si protrebbero registrare interessanti verità storiche su una delle fasi più controverse della storia italiana.

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