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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Ndragheta stragista", parola alla difesa, per l'avvocato Contestabile: "Filippone è estraneo a tutto"

Durante la sua arringa finale nel processo, il difensore di quello che è accusato di essere uno dei mandanti degli attacchi ai carabinieri in Calabria durante la stagione delle stragi ha attaccato i collaboratori di giustizia

contestabile-2“Nei confronti di Rocco Santo Filippone bisogna emettere sentenza giusta che non è quella richiesta dall’opinione pubblica ma quella scritta nel codice”. L’avvocato Guido Contestabile (nella foto), legale difensore di uno dei due imputati del processo “Ndrangheta stragista”, ha avviato così la sua arringa conclusiva davanti al presidente della Corte d’Assise di Reggio Calabria, Ornella Pastore, ed ai componenti della corte.

Rocco Santo Filippone, per l’avvocato Contestabile, non c’entra nulla con il processo approdato alla sue fasi conclusive, anzi, “emerge in maniera plateale l’assoluta estraneità di Filippone agli episodi sanguinari ai danni dei Carabinieri, perché non li ha ideati, non li ha voluti, non li ha eseguiti e non li ha nemmeno accettati”.

Nella ricostruzione difensiva, poi, Rocco Santo Filippone non sarebbe nemmeno il “mammasantissima” disegnato dall’ufficio di Procura, alla luce del fatto che “appare come figura ectoplasmatica nel corso degli anni, nonostante i tanti processi eseguiti sulle cosche nella Piana di Gioia Tauro”.

Su quello che è ritenuto il capo della locale di Melicucco gli investigatori si sarebbero sbagliati e la cosa, per l’avvocato Contestabile, sarebbe degna di nota “visto che a Reggio Calabria operano gli investigatori più importanti e preparati d’Italia”.

E, invece, per il legale “ce lo ritroviamo a 80 anni davanti ad un mammasantissima ed io non credo ad un’enormità del genere. Quello che vi chiede l’ufficio di Procura è un atto di fede sull’esistenza della cosca Filippone a Melicucco”.

Per l’avvocato Contestabile, quindi, vi sono “soverchi elementi per ritenere insussistente l’accusa di essere uno dei mandanti delle stragi”. L’arringa dell’avvocato Guido Contestabile, poi, si è spostata sui collaboratori di giustizia che hanno parlato di Rocco Santo Filippone e del suo ruolo dentro la ‘ndrangheta e nella strategia stragista. 

Se le dichiarazioni “postume” di Consolato Villani sembrano “un pungo nell’occhio”, su quelle di Pino Scriva l’avvocato Contestabile non ha esitato a dire che si tratta delle confessioni di un “ventriloquo”. 

Di Nino Lo Giudice, infine, il difensore di Rocco Santo Filippone ha detto di riconoscerlo come un pentito “di totale incredibilità”, un collaboratore di giustizia che “riteneva di essere finito dentro una sorta di complotto demo-pluto-giudaico-massonico”. "Per condannare Rocco Santo Filippone - ha concluso l'avvocato Contestabile - dovete avere un collabotare credibile è questo non ce l'avete. Non si può condannare all'ergastolo Rocco Santo Filippone per un sospetto di caserma, per ciarpame investigativo".

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