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Cronaca

Lo sfogo di Di Matteo contro Graviano: "Devi sputare in aria e metterci il viso"

Il figlio dell'ex collaboratore di giustizia siciliano venne rapito e ucciso, brutalmente, nel 1996 e Mario Santo Di Matteo ritiene l'ex boss del Brancaccio il mandante del sequestro del figlio

"Giuseppe Graviano un grande galantuomo sei. Fai schifo all'umanità. Devi sputare in aria e metterci il viso". Mario Santo Di Matteo, il padre del piccolo Giuseppe Di Matteo sciolto nell'acido l'11 gennaio del 1996 dopo un lungo rapimento, non trattiene la rabbia e, nonostante il richiamo di Ornella Pastore: presidente della Corte che si sta occupando del processo "Ndrangheta stragista", sfoga i suoi sentimenti contro Giuseppe Graviano, dallo stesso ritenuto il mandante del rapimento del figlio.

Mario Santo Di Matteo, ex collaboratore di giustizia, era collegato in video conferenza dalla casa circondariale di Roma Rebibbia per rispondere alle domande dell'avvocato difensore di Giuseppe Graviano: l'avvocato Luigi Aloisio. Una deposizione che, prima dello sfogo, si è concentrata sulle domande della presidente Ornella Pastore e ripercorrendo le prime fasi della sua collaborazione avviata nel 1993, nel cuore della stagione stragista della mafia. Una strategia stragista contro la quale, ha detto Di Matteo ci venne detto: "Dateci una mano a fermare questa macchina da guerra".

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