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Cronaca

Malattie infettive, sos del Sap: "Profilassi lasciata al caso dal reparto mobile"

L'allarme è stato lanciato dai vertici regionali del sindacato autonomo di polizia dopo gli interventi tardivi che si sono registrati in seguito all'esposizione degli agenti ad un presunto caso di tbc a Pozzallo

Per la segreteria regionale del Sindacato autonomo di polizia al XII reparto mobile di Reggio Calabria la profilassi nelle malattie infettive è lasciata all’improvvisazione. “In tempi di grande apprensione per il propagarsi del famigerato Covid-19 che ha già cagionato 34 decessi – si legge in una nota stampa - le preoccupazioni del personale del XII Reparto Mobile di Reggio Calabria ci sembrano più che fondate, ciò anche in considerazione dell’improvvisazione e/o superficialità dimostrata dalla Dirigenza nell’affrontare la profilassi a seguito del segnalato caso di TBC che ha riguardato un minore extracomunitario sbarcato dalla nave Open Arms lo scorso 2 febbraio nel porto di Pozzallo che rimaneva ospite dell’Hotspot fino al successivo 5 febbraio”.

La comunicazione il 22 febbraio

E’ infatti del giorno 22 febbraio la comunicazione del reparto mobile che, nell’informare tutto il personale del caso in argomento, “invitava i circa 40 dipendenti che avevano prestato servizio tra il 2 ed il 5 febbraio presso il citato centro – si legge ancora - a prendere contatti con l’Ufficio Sanitario per l’attivazione della procedura relativa alla profilassi da effettuarsi presso le Asp, ed inoltre nella medesima nota veniva disposto che l’Ufficio Servizi avrebbe provveduto a comandare il personale interessato affinché fosse posto a disposizione dell’Ufficio Sanitario”.

Garantire avvicendamento

I vertici del Sap, ancora, spiegano: “Abbiamo più volte lanciato l’allarme sulle condizioni proibitive in cui opera il personale impegnato in queste attività che non possono più essere ritenute emergenziali, ed abbiamo ottenuto, dopo mirati interventi, che agli operatori di polizia fosse garantita un corretto avvicendamento nei turni di servizio e che gli stessi fossero muniti dei più elementari sistemi di prevenzione (mascherine e guanti). Oggi chiediamo a gran voce che l’incompetenza di chi è preposto a dirigere queste emergenze non abbia a cagionare danni irreversibili”.

Il prezzo dell'accoglienza

“La macchina organizzativa, che ormai dovrebbe essere rodata – si legge infine nella nota stampa - spesso evidenzia limiti inspiegabili, occorre comprendere la portata drammatica dell’emergenza ed attivare una pianificazione più oculata di determinati servizi ponendo in essere ogni utile precauzione a salvaguardia del personale impiegato, chiediamo che il prezzo dell’accoglienza non ricada sugli operatori che devono, invece, essere messi nelle condizioni di svolgere il loro compito con dignità e nella massima sicurezza”. 

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