rotate-mobile
Cronaca

Cerimonia di chiusura per il progetto nazionale "Abitare il Paese"

L'iniziativa ha visto il coinvolgimento dell'Ordine degli architetti di Reggio Calabria in sinergia con i giovani studenti dell’Istituto Falcomatà-Archi, nello specifico gli allievi della scuola media Pirandello ed il Comune

Giunto alla sua IV edizione, il progetto “Abitare il Paese, La cultura della domanda” fa parte di un programma promosso dal Cnappc - Dipartimento partecipazione, inclusione sociale, sussidiarietà, coordinato dall’arch. Lilia Cannarella, in partenariato con la Fondazione Reggio Children “Loris Malaguzzi” di Reggio Emilia, centro pedagogico che opera su scala internazionale per migliorare la vita delle comunità nel mondo, promuovendo i diritti dell’infanzia a partire dal diritto all’educazione di qualità.

Anche quest’anno l’Ordine degli architetti Ppc di Reggio Calabria è presente ad “Abitare il Paese” con i giovani studenti dell’Istituto Falcomatà-Archi e nello specifico gli allievi della scuola media Luigi Pirandello, che avranno l’opportunità di presentare i risultati del loro progetto e confrontarsi su scala nazionale con i loro coetanei provenienti dalle altre realtà territoriali italiane.

Il progetto reggino intitolato “Osservo, Racconto, Partecipo. La Città Che Vorrei”, redatto dallo staff di architetti, rigorosamente anche docenti, afferenti all’Ordine di Reggio Calabria, ha coinvolto allievi di prima e terza media, di età compresa tra 10 e 13 anni, in una logica di continuità che vede i primi proseguire il loro corso intermedio con l’acquisizione di nuove consapevolezze, mentre quelli uscenti, portare con sé il bagaglio di esperienze maturate al fine di farne un buon uso nel nuovo percorso di studi superiori.

La cerimonia di chiusura del progetto, ospitata nell’aula magna della scuola media  Pirandello ha visto presenti i vertici delle istituzioni che entrano in gioco nella costruzione delle “Comunità Educanti”, ossia l’Ordine degli Appc di RC, l’Amministrazione comunale di Reggio Calabria e soprattutto la scuola con i sui 35 giovanissimi studenti, cittadini di oggi e soprattutto di domani, coinvolti nel progetto nazionale che li vede protagonisti assieme ai loro
coetanei provenienti da tutte le regioni italiane.

Sulle melodie della prestigiosa orchestra di flauti dolci della scuola secondaria di primo grado Pirandello, diretta dal prof. Martino Parisi, si è avviata la cerimonia di chiusura del progetto alla presenza di docenti, in particolare la prof.ssa Mariella Arconte coordinatore del plesso, e discenti dell’Istituto scolastico.

Il tavolo dei relatori, presieduto da Serafina Corrado, dirigente scolastica dell’Istituto Falcomatà-Archi, ha ospitato Paolo Brunetti, sindaco facente funzioni del Comune di Reggio Calabria, l’arch. Ilario Tassone, presidente dell’Ordine degli Appc, l’arch. prof.ssa Santina Dattola, segretaria del Consiglio dell'Oappc di Reggio, nonché referente del progetto, gli architetti/professori Francesca Cuzzocrea, Antonella Postorino e Giovanni Quattrone, Tutor nazionali del progetto, e il dott. Gianni Latella, consigliere comunale delegato allo sport.

Nel corso del dibattito, dopo l’apertura dei lavori la dirigente scolastica Serafina Corrado, ha sottolineato l’importanza del progetto e l’integrazione dello stesso con i progetti già in atto nella scuola da lei diretta, mettendo in risalto la necessità di sensibilizzare i giovani verso le tematiche connesse alla cittadinanza attiva.

Il presidente dell’Ordine degli Appc di Reggio Calabria, Ilario Tassone, dopo aver illustrato il percorso intrapreso con l’istituzione centrale del Consiglio Nazionale degli Appc, ha evidenziato la necessità di fare rete tra professioni, istituzioni e collettività, per garantire la qualità dell’architettura e dell’ambiente costruito.

Brunetti rivolgendosi ai giovani ha illustrando il contributo che l’Amministrazione sta cercando di offrire in un territorio difficile e altamente compromesso dall’incuria. La referente del progetto per l’Ordine reggino, Santina Dattola, ha illustrato il percorso intrapreso con l’istituzione scolastica e le finalità generali del progetto strutturato nell’ambito territoriale di afferenza, al suo sono seguiti gli interventi dello staff tecnico che ha supportato fattivamente il progetto, i utor Francesca Cuzzocrea, Antonella Postorino e Giovanni Quattrone, che hanno illustrato le fasi del progetto, le attività svolte con i giovani allievi e gli obiettivi raggiunti. I lavori si sono conclusi con l’intervenuto il consigliere comuanle Gianni Latella.

Il progetto

Come specificato dallo staff di progettisti, il programma “Abitare il Paese, La cultura della domanda. Attivare comunità educanti: nuove generazioni per un progetto di futuro”, nel contesto reggino si è espletato con il percorso “Osservo, Racconto, Partecipo. La Città Che Vorrei”.
Diviso in quattro fasi, il progetto ha offerto agli allievi la possibilità di partecipare attivamente al processo di trasformazione “virtuale” dell’ambiente in cui vivono. La prima fase “Osservo” ha avuto per obiettivo la messa a fuoco di ciò che circonda il giovane; quindi, ne ha stimolato l’attenzione e la capacità di analisi, elementi non più scontati di fronte all’uso indiscriminato del cellulare che molto spesso distrae l’attenzione dal contesto facendo
sottovalutare il senso dell’ambiente e dei servizi che esso fornisce, nel nostro caso, all’ecosistema urbano.

La seconda fase “I luoghi che frequento” ha avuto l’obiettivo di allenare la memoria dei giovani studenti, e oltre a questa anche il piacere di farli immergere nei ricordi attraverso le emozioni offerte dalla contemplazione del paesaggio e dello spazio che li circonda. In entrambe le prime due fasi si è evidenziato l’uso dei sensi e la consapevolezza di cosa piace, cosa non piace e cosa i giovani desiderano.

La quarta fase ha visto i giovani cittadini coinvolti in un’escursione urbana alla scoperta degli spazi più prossimi alla scuola. È stato percorso l’asse dell’argine del Torrente Annunziata, sia nel lungo tratto intubato sia nell’area in cui il torrente si palesa a cielo aperto, si è analizzato il sistema del verde in ambito fluviale e quello delle piccole aree verdi dislocate lungo il percorso.

Si sono osservate le facciate dei palazzi che fanno da quinta al grande viale, i percorsi pedonali, la loro
qualità e il livello di manutenzione dell’ambiente costruito. Il giro non poteva che concludersi alla ricerca di un’area verde attrezzata, la villetta Sant’Ambrogio del rione Santa Caterina.

Il progetto si è concluso con la quinta fase, ossia quella partecipazione attiva, incentrata sull’osservazione della cartografia del comparto urbano visitato e su questa si è costruita una Mappa di Comunità che ha permesso ai giovani di strutturare progettualmente la città che desiderano, con i servizi che mancano, l’eliminazione di tutto ciò che li infastidisce e il potenziamento di ciò che apprezzano.

Il progetto reggino, iniziato lo scorso marzo ha concluso la sua fase di coinvolgimento dei giovani cittadini per avviarsi alla conclusione e al confronto, su scala nazionale con i risultati conseguiti da tutti gli Ordini degli Architetti italiani coinvolti nel progetto, così da restituire un quadro che accomuna percezioni, emozioni, sentimenti e soprattutto i desideri e le aspettative dei ragazzi della nuova generazione. Tale quadro andrà a implementare il Manifesto del Futuro che l’Ordine degli architetti di Reggio Calabria divulgherà con azioni pubbliche mirate, coinvolgendo le istituzioni territoriali e dando voce ai giovanissimi per un futuro migliore.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cerimonia di chiusura per il progetto nazionale "Abitare il Paese"

ReggioToday è in caricamento