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Palazzo San Giorgio

Provvedimento "Salva città", l'affondo di Ripepi contro la maggioranza

Per il consigliere di opposizione il centrosinistra è in frantumi, polemiche anche sulle dichiarazioni di Sera sulla Hermes

L’ultima polemica politica fra Massimo Ripepi e la maggioranza che guida il Comune di Reggio Calabria si consuma sul provvedimento “Salva città”. Per il consigliere di opposizione, infatti, la “maggioranza in frantumi, lascia la commissione prima dell’approvazione”.  Mentre “Il capogruppo Pd Sera non si fida della Hermes per la riscossione coatta dei tributi”.

Ripepi, poi, affonda il colpo: "Dire che oggi la maggioranza in Consiglio comunale è a pezzi, è cosa eufemistica; il disastro Falcomatà è sotto gli occhi attoniti di tutti e questa mattina ne abbiamo avuto un’altra prova lampante, grazie anche alle parole del capogruppo Pd Giuseppe Sera. Sul provvedimento Salva città, che dovrebbe venire incontro ai comuni dissestati sul piano finanziario, questa mattina in Commissione Bilancio, non sono riusciti nemmeno a mantenere il numero legale per trattare la questione”.

Il consigliere di opposizione, ancora, analizza la scelta effettuata sulla riscossione coatta delle tasse. “A tale proposito si è espresso proprio Giuseppe Sera, dichiarando che la società in house Hermes, non è affidabile e che per loro non ha le competenze per effettuare l’operazione di riscossione coatta. Piuttosto sarebbe preferibile affidare il tutto ad una società super partes, un ente statale come l’Agenzia delle entrate, condizione questa indispensabile per votare il provvedimento".

"La domanda sorge spontanea - dice Ripepi - ma come? La Hermes non è stata voluta proprio da Falcomatà, che blaterava a destra e a manca il suo rilancio? Ora invece, viene fuori che non ti puoi fidare di chi è un tuo braccio operativo? O siamo al delirio ideologico o siamo al capolinea della maggioranza Falcomatà; perché di fronte alle precise parole di Sera, non si capisce a quale gioco stiano giocando, mentre la posta è altissima per Reggio Calabria”.

“Forse il poltronificio - si chiede Ripepi - non ha soddisfatto i consiglieri di maggioranza? Il rischio è di fare l’ennesimo pasticcio. Oggi, dunque, si è trattato dell’ennesimo strappo della giunta Falcomatà, che persevera nel procedere in maniera contraria al suo stesso agire e in opposizione, soprattutto, agli interessi di Reggio”.

Per Ripepi si tratta di: “Un comportamento gravissimo messo in atto non solo nei confronti del Comune di Reggio Calabria, ma anche verso la società Hermes, la quale invece, per bocca del suo amministratore delegato Giuseppe Mazzotta, pare abbia dichiarato a Brunetti che la società ha tutte le carte in regola per occuparsi della riscossione coatta: gli stessi esponenti della maggioranza hanno ridotto la loro società partecipata ad un colabrodo, e questo si capisce bene dall’intervento dell’assessore Gangemi, che dichiara senza alcun problema che non si può affidare ad un neo patentato (la Hermes) la guida di una Ferrari”.

“Dichiarazioni da brividi - commenta Ripepi - che certificano il fallimento di tutte le politiche mirate al potenziamento delle società del Comune. E Ciccio Gangemi è anni che si occupa di società partecipate. In pratica, certificano il loro fallimento volendo trasferire ogni servizio all’esterno. Insomma, la sostanza è che non hanno saputo fornire gli strumenti, perché la Hermes svolgesse tali prestazioni; e questo a discapito dei posti di lavoro e delle casse del Comune stesso”.

“Non è possibile che Reggio e i reggini - conclude - continuino ad essere ostaggio di una maggioranza, ormai inesistente, pronta a tirarsi le pietre per una poltrona e a fare tutto e il contrario di tutto: qui gli unici a rimetterci sono i lavoratori della Hermes, il territorio e i cittadini”. 

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