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Giovedì, 28 Marzo 2024
I consigli

Niente corsa al test rapido: quanti giorni dopo il contatto con un positivo bisogna fare il tampone

Omicron dilaga: come affrontare una possibile positività personale o di un familiare. In caso di comparsa di sintomi sospetti, simil-influenzali, evitare la corsa al test rapido

Buoni consigli, soprattutto chiari, per affrontare una possibile positività personale o in famiglia. Il Servizio di Igiene e Sanita Pubblica del Dipartimento di Prevenzione del Nord di ATS Sardegna raccomanda a tutta la popolazione alcune semplici regole comportamentali: indicazioni che sono valide in linea di massima per tutto il territorio nazionale, "data l'attuale situazione di forte espansione della curva epidemica, sostenuta dalla nuova variante omicron".

Omicron è caratterizzata da un elevato indice di contagiosità, "seppure non in grado di provocare gravi manifestazioni cliniche nei soggetti vaccinati con 2 dosi (da meno di 180 giorni) o con ciclo completo di 3 dosi", ma "sta determinando forti criticità sulle capacità di tracciamento dei SISP del Nord Sardegna (situazione comune in tutto il territorio nazionale). Difficoltà quotidiane a gestire e prendere in carico, nei tempi previsti, le numerosissime segnalazioni di casi sospetti o di casi confermati, anche con il solo test rapido antigenico nonostante l'impegno notevole del personale del Sisp e del Dipartimento di Prevenzione". Il sistema è in difficoltà ovunque, da nord a sud.

Che fare, dunque? Il Servizio di Igiene e Sanita Pubblica del Dipartimento di Prevenzione del Nord raccomanda a tutti i cittadini alcune regole molto chiare:

  • In caso di comparsa di sintomi sospetti, similinfluenzali, evitare la corsa al test rapido, ma adottare immediatamente comportamenti individuali di distanziamento mascherine FFp2, autoisolamento fiduciario, evitando di avere contatti, soprattutto con persone fragili e di partecipare ad eventi o attività lavorative (RSA, Scuole) già prima della conferma diagnostica;
  • Informare il proprio medico curante che, qualora i sintomi fossero di un certo rilievo, attiverà le USCA per l'assistenza domiciliare;
  • Qualora il sospetto fosse confermato, anche solo con un test antigenico presso farmacia e laboratorio privato, comportarsi immediatamente come CASO COVID, SENZA  ASPETTARE LA CONFERMA con tampone molecolare che non potrebbe, in questo periodo, essere garantito in tempi rapidi, con isolamento domiciliare;
  • I contatti del caso positivo,anche solo con antigenico, debitamente avvisati devono adottare misure di quarantena fiduciaria, anche prima che la stessa sia disposta ufficialmente dalla ATS, EVITANDO di ricorrere immediatamente al test antigenico, soprattutto se asintomatici, prima di 5/6 giorni dalla date dell'ultimo contatto con il positivo, comunicando immediatamente al proprio medico solo qualora dovessero comparire sintomi riconducibili alla infezione. Per i vaccinati con ciclo completo (tre dosi o due da meno di 180 gg): non sono obbligati alla quarantena, ma devono adottare misure di autosorveglianza, utilizzando sempre i dispositivi adeguati (mascherine FFp2 e distanziamento sociale) quando in contatto con altre persone per motivi di lavoro, evitando comunque rapporti con soggetti fragili o occasioni conviviali. 
  • Evitare di sovraccaricare le linee telefoniche e le caselle email dei Sisp, perchè quando il tampone è stato effettuato presso una farmacia autorizzata, la segnalazione viene registrata sulla piattaforma Regionale, così come per le segnalazioni dei Medici curanti.

Fonte Today.it

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