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Cronaca Centro / Lungomare Italo Falcomatà

Parla Rabarama, la scultrice svela cosa fare per salvare le statue

Intervista esclusiva all'artista Rabarama, Paola Epifani, scultrice delle statue collocate quattordici anni fa in via Marina

Sono passati quattordici anni da quando le sue opere sono state adagiate sul lungomare di Reggio Calabria. Tre imponenti sculture Trans-lettera, Labirintite e Co-stell-azione amate molto dai reggini e dai turisti, tanto da esserne diventate un po' il simbolo della città stessa. In questi anni le statue dell'artista Rabarama, alias Paola Epifani, (nella foto in basso tratta dal sito della scultrice), pur essendo entrate nel cuore delle persone, sono state “usate” e non salvaguardate. Le persone, infatti, non si limitano a fotografare le statue ma salgono su di esse per la foto ricordo e alcuni addirittura hanno scritto su.

Cosa prova Lei a vedere le sue opere così amate ma non rispettate?

Rabarama Epifani Paola sito-2"Da un lato mi fa molto piacere vedere le mie creature così tanto amate, mi capita spesso infatti di ricevere fotografie dei fan che hanno colto l’occasione di una visita a Reggio Calabria per uno scatto insieme a loro. Dall’altro sono dispiaciuta nel riscontrare che un bene dei cittadini viene maltrattato, in quanto ritengo dovrebbe essere coscienza comune averne rispetto".

Lei è molto attiva sui social e dalla pagina Fb, proprio ad un utente che evidenziava lo stato di degrado delle opere ha risposto: “dopo 14 anni senza manutenzione purtroppo la situazione è quella che vedete, tra l’altro il salirci sopra e scriverci incidendo i propri nomi o ancora scrivendo con i pennarelli frasi varie non ha aiutato di sicuro la situazione. Io mi sono messa a disposizione più volte anche perché ormai vanno ridipinte completamente mentre se fossero state manutenzionate sarebbe bastato esclusivamente ripassare la vernice trasparente a protezione del colore ogni 3/4 anni (un lavoro che avrebbe potuto eseguire un qualsiasi carrozziere)”.

Non è mai stata contattata dall'amministrazione comunale per la manutenzione?

Sì, sono stata contattata più volte dall’amministrazione comunale ed addirittura da enti privati che hanno chiesto il restauro delle opere, ma non siamo mai riusciti a raggiungere un accordo. Premetto che non è assolutamente mia intenzione lucrare in alcun modo sul restauro delle opere, tuttavia per ripristinarle ci sono dei costi reali a cui far fronte, che purtroppo nel tempo sono divenuti molto più alti. Ora come ora le opere non necessitano unicamente di un restauro, ma di un ripristino totale per riportarle come nuove ed evitare che possano subire altre alterazioni in futuro.

Le sculture di Rabarama rovinate dai graffiti e dall'incuria del tempo che passa: le foto

Altre sue opere, esposte in altre città, hanno avuto la stessa sorte?

A dire il vero no: per quanto riguarda le opere di mia proprietà, mi sono sempre occupata della manutenzione affinché non si rovinassero tra un’esposizione e l’altra, sistemando nel caso di deterioramento (cosa del tutto normale essendo esposte alle intemperie); c’è da dire che, benché la gente abbia sempre fatto foto con le mie sculture anche in altri luoghi, queste non sono mai state vandalizzate. Se invece si tratta di opere acquisite da terzi, spetta a questi ultimi la manutenzione, per la quale mi rendo disponibile ad organizzare l’operazione, affinché l’opera mantenga la sua autenticità.

Cosa si deve fare per evitare il deterioramento e l'esposizione agli atti vandalici della gente?

Per evitare, o quantomeno attenuare, il deterioramento, è consigliato far valutare lo stato dell’opera una volta l’anno, ed eventualmente ripristinare la vernice protettiva trasparente. Trattandosi di sculture esposte all’esterno ed alle intemperie, è normale che subiscano modifiche nel tempo (si pensi anche a come può cambiare un’automobile lasciata all’aperto per anni), ma se manutenzionata correttamente non subirà alterazioni tali da comprometterne l’autenticità. Per quanto riguarda gli atti vandalici, credo dipenda dalla coscienza delle persone rispettare un bene pubblico, che siano le mie opere o quelle di altri artisti, o addirittura i palazzi, le strade, e tutto ciò che entra in contatto con frequentatori abituali e non".

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