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Giovedì, 28 Marzo 2024
Legambiente

Raccolta differenziata, Reggio Calabria non decolla: ferma al 29,2%

Il presidente nazionale di Legambiente Ciafani: "Percentuali del secolo scorso". Il sindaco Brunetti: "Abbiamo una sfida che è quella di arrivare al 65% "

La raccolta dei rifiuti è una questione che riguarda da vicino la vita quotidiana dei cittadini ma a Reggio Calabria la questione è più complessa. Se è vero che consumare meno materiali e quindi generare meno immondizia è fondamentale per una migliore gestione dei rifiuti è anche vero che occorre impegnarsi nella raccolta differenziata, con l'obiettivo di mandare meno rifiuti in discarica o all’inceneritore e quindi meno danni all’ambiente. 

Ma qui in riva allo Stretto la raccolta dei rifiuti, la sua gestione e l'organizzazione è ancora tra battaglie legali, ricorsi al Tar e Consiglio di Stato. La società che sta operando, la Teknoservice, con un'assegnazione da parte del Comune, in via cautelativa, per sei mesi fino a giugno per garantire la continuità del servizio, (c'è il ricorso da parte della società Ecologia Oggi per l'assegnazione della Commissione comunale, fatta il 31 dicembre), non ha potuto attuare pienamente il piano che aveva redatto per la città e ancora i cittadini fanno fatica, soprattutto in alcune zone, a differenziare. Occorre cambiare cultura, un processo lento che deve però migliorare, soprattutto alla luce dei dati. 

La raccolta differenziata, infatti,  ancora non decolla pienamente e i dati parlano chiaro. Questa volta è il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, in Calabria per l'Ecoforum e la premiazione dei Comuni recicloni a spiegare:  “La raccolta differenziata in Calabria – dice Stefano Ciafani – è aumentata troppo poco. Questo è un problema soprattutto di grandi città perché Reggio e Crotone hanno percentuali proprie del secolo scorso. Bisogna fare la raccolta in tutti i comuni e bisogna realizzare gli impianti perché l’economia circolare che vuole l’Europa passa attraverso di impianti industriali che danno nuova vita ai rifiuti e non passa attraverso il raddoppio di un termovalorizzatore come quello di Gioia Tauro”.

“Questa regione – circostanzia Ciafani – sarebbe dovuta essere a “discariche zero“. Invece si continua a insistere sulle discariche perché le raccolte differenziate non decollano e non si fanno velocemente gli impianti di riciclo. Se non decidiamo di puntare sugli impianti industriali nuovi invece di investire sulle tecnologie del Novecento, continueremo ad avere una regione che, nonostante sindaci e assessori valorosi, non diventerà una regione all’avanguardia.

Per avere una nuova linea del termovalorizzatore di Gioia Tauro occorre aspettare sette anni mentre i rifiuti continueranno a crescere a essere abbandonati e a essere smaltiti all’estero. Bisogna viceversa completare l’impiantistica di riciclo che si sta realizzando anche in Calabria, ma c’è bisogno di indirizzare le politiche scegliendo quanto ha stabilito l’Europa, e vorremmo che la Calabria stesse nell’ambito delle ragioni europee. Vale per tutte le regioni, deve valere anche per una regione importante come questa”.

"La Calabria nel 2022 si è attestata al 53,1% di raccolta differenziata, rispetto alla media italiana del 64 per cento. La percentuale la colloca in penultima posizione nella classifica nazionale. L’analisi dei dati riferiti al 2021 - aggiunge Anna Parretta, presidente regionale di Legambiente - conferma l’andamento in crescita della raccolta differenziata.  Molto in Calabria è stato fatto, ma moltissimo si può e si deve ancora fare.

La regione continua a collocarsi nella parte bassa della classifica nazionale e non raggiunge ancora i sempre più stringenti obiettivi fissati dalla normativa comunitaria. Molto preoccupanti ancora una volta risultano essere in particolare i dati provenienti da Reggio Calabria che, con il 29,2%, riesce addirittura a peggiorare dell’8,2 per cento". 

Ma il sindaco Paolo Brunetti aveva già spiegato a ReggioToday la situazione: "Abbiamo una sfida che è quella di arrivare al 65% di raccolta differenziata da qui a due anni. I dati di Arpacal del 2021, erano dati che riguardavano il pieno della criticità degli impianti chiusi e ci davano un dato del 21%. Dati informali, elaborati nei nostri uffici, ci dicono che a Reggio abbiamo una raccolta differenziata al 46%. Ovviamente sono dati che ancora devono essere valutati dall'Ispra e validati, ma siamo fiduciosi che ci possa essere riconosciuta gran parte di questa percentuale e stiamo continuando a crescere e ovviamente è più difficile arrivare dal 44 al 65% piuttosto che dal 20 al 42%, però l'impegno si sta vedendo". 

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