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L'assemblea

Adunata dei cavalieri mauriziani dell'associazione Nastro Verde

I soci del gruppo combattentistico si sono riuniti per attribuire diplomi speciali di benemerenza a personalità cittadine

Si è svolta presso la Terrazza Le Rose l'adunata dei Cavalieri Mauriziani dell’associazione combattentistica e d’Arma “Nastro Verde” di Reggio Calabria. La medaglia mauriziana, istituita da Re Carlo Alberto nel 1839, è conferita dal presidente della Repubblica a ufficiali e sottufficiali delle Forze Armate che, per meriti eccezionali conseguiti durante il periodo di comando e il perdurare di anni di servizio, si sono distinti per meritevole e lodevole comportamento militare. I cavalieri hanno lo scopo di mantenere il culto dell'ideale di Patria e di tenere vive le tradizioni delle forze armate, nonché di consolidare i sentimenti di amicizia attraverso incontri, manifestazioni, impegni in campo sociale, protezione civile e di mutuo soccorso, fornendo assistenza morale ed economica; di proteggere la natura e l'ambiente, il patrimonio artistico e culturale, in collaborazione con gli enti locali e gli organismi statali. Durante il raduno, coordinato dal presidente capitano dei carabinieri Cosimo Sframeli, assistito dal segretario luogotenente dei carabinieri Sebastiano Germanà, sono stati consegnati diplomi di benemerenza a numerose personalità che si sono distinte, eccellendo, nel campo culturale, artistico, sociale, militare, religioso.

A Federica Roccisano il diploma è stato attribuito come “eclettica professionista attenta ai bisogni del prossimo, che con esempio e risolutezza riesce a esprimere una vibrante tensione ideale, sottolineando ed evidenziando la speranza che la società civile, attraverso una sua coinvolgente esigenza di riscatto, schiuda un avvenire migliore alle nuove generazioni, scevre da qualsiasi forma di condizionamento. Apprezzabile l’impegno e il fattivo contributo culturale e sociale profuso anche in territori, caratterizzati da un alto indice di criminalità organizzata di tipo ’ndranghetistico, per affermare i principi di legalità e giustizia”.

A Giuseppe Livoti per "L'encomiabile l’impegno, la competenza e la serietà con cui svolge la delicata missione di cittadino attivo per affermare i principi di legalità e giustizia a difesa dei più fragili, evidenziando un esempio per la gente di Calabria”.

Al maresciallo maggiore c.s. dell'Arma dei Carabinieri Francesco Oliveri, alla memoria, con questa motivazione: “Ha servito la Patria in armi con equilibrio e determinazione, con onore e amor proprio, capace di mitizzare il coraggio e il sacrificio, il culto del dovere e la religione per l’Arma. In situazioni ambientali contrarie, ha lottato contro la ‘ndrangheta e, ripudiata ogni violenza, potesse essere un monito alle future generazioni. Ha retto meritoriamente vari comandi dell’Arma, concludendo l’attività professionale in servizio presso la presidenza del consiglio dei ministri”.      

Sempre alla memoria, per il luogotenente c.s. (Arma dei Carabinieri) Antonino Pricoco: “Comandante che, privo di remore, ha sapientemente combattuto la ‘ndrangheta. Galantuomo discreto ed altruista, ha rappresentando l’Arma con trascinante esempio e straordinaria dedizione al dovere, virtù riconosciute a lui da superiori e magistrati, nonché dalla popolazione tutta. Ha condotto rilevanti indagini, in territori devastati dal crimine organizzato, che si sono concluse, il più delle volte, assicurando i responsabili alla giustizia. A ragione delle molteplici attività investigative, comunicate alla procura della Repubblica di Palmi, è stato destinatario di un attentato alla vita, fallito per mera fortuna e per la pronta sua reazione”.

Al Capitano di Fregata (Marina Militare) Domenico Cicco, ancora alla memoria: “Ufficiale della Marina Militare, con mani liberi e schiena dritta, anche in situazione ambientali sfavorevoli, ha servito in armi la Patria a difesa dell’Istituzione di appartenenza, spiccando per coraggio e culto del dovere. Comandante di Unità navali, poi destinato in importanti Capitanerie, ha assolto i compiti affidatigli dedicandosi, anche con sacrificio e rinunce personali, al servizio dello Stato. Ha concluso la brillante carriera presso la Capitaneria di Porto di Reggio Calabria. Ha incarnato la Marina con trascinante esempio e straordinaria dedizione al dovere, a testimonianza dei marinai caduti a difesa e per l’Unità d’Italia”.            

Nell’occasione, è stato conferita, a firma del presidente nazionale dell'associazione, ammiraglio Francesco Maria de Biase, l’onorificenza di cavaliere mauriziano al luogotenente c.s. (guardia di finanza) Rocco Eupremio Trazza.  A seguire, l’attestato di fedeltà con medaglia di Bronzo ai Soci: luogotenente c.s. (GdF) Domenico Cicco; luogotenente c.s. (GdF) Gaetano Siviglia. E’ stata, infine, consegnata la tessera al nuovo socio luogotenente c.s. (Carabinieri) Giacomo Forte.   

I Diplomi di benemerenza, l’onorificenza e gli attestati sono stati consegnati dai componenti del direttivo “Nastro Verde” Calabria: il presidente, capitano (Carabinieri) Cosimo Sframeli e il vice presidente, luogotenente c.s. (GdF) Amerigo Della Valle; i consiglieri, colonnello (E.I.) Tito Ivaldi, Maresciallo M.A. (GdF) Carmelo Mandalari, luogotenente (MM) Matteo Donado, luogotenente (E.I.) Mario Giuseppe D’Amanti, Luogotenente (E.I.) Vincenzo Ricciardi; segretario, luogotenente (Carabinieri) Sebastiano Germanà. Sono state, quindi, istituite le dame mauriziane, congiunte di soci del “Nastro Verde”, che andranno a costituire nuova linfa tra le fila dell’associazione. A tal proposito, la medaglia d'oro con effigie di San Maurizio raffigura l'immagine del guerriero a cavallo e riproduce quella che, secondo la tradizione, fu intagliata sull'anello, di forma ovale in pietra d'agata, appartenuto a San Maurizio. Il colore verde del nastro richiama la croce verde raffigurata sul petto e sullo scudo dei Cavalieri dell'ordine di San Lazzaro, ordine di monaci ospitalieri per la cura dei lebbrosi, riconosciuto nel 1255 e unificato a quello di San Maurizio con Bolla papale del 1572.

E’ stato un modo per ricordare il percorso di vita di ognuno, impegnato a ricercare verità, a testimoniare legalità, ad affermare giustizia, a difendere libertà. Unificare e trasportare l’eco del coraggio e della speranza alla gente contro chiunque si ritenesse una sorta di legibus solutus. Ed è questo il nostro compito: tessere la tela per il riscatto del bene per il quale i calabresi si battano come leoni per riconquistarlo.

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