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La decisione

Razionalizzazione partecipate, Iatì vota contro in commissione

Per il consigliere comunale di “Per Reggio città metropolitana” motiva la scelta: "Convocati per approvare un atto la cui urgenza è dovuta solo ed esclusivamente alla solita mancanza di programmazione

Filomena Iatì, consigliere comunale di “Per Reggio città metropolitana”, ha espresso voto negativo alla proposta di deliberazione sulla razionalizzazione delle società partecipate del consiglio comunale di Reggio Calabria.

Il voto negativo, “espresso convintamente”, trova sostegno nel fatto che l’amministrazione comunale - come specifica Iatì, abbia deciso di portare in commissione (la seconda che non si riuniva da diverso tempo) l’argomento a tempo quasi scaduto.

“Soltanto il 28 dicembre - scrive Filomena Iatì -  l'Amministrazione ha ritenuto necessario convocare la stessa commissione presieduta per l'occasione, come imposto dal regolamento per l'organizzazione e il funzionamento del consiglio comunale e delle commissioni consiliari dal consigliere anziano (Caridi del partito Forza Italia) per discutere della razionalizzazione delle società partecipate, la cui scadenza  è fissata dalla legge (articolo 20 del Tusp) al 31 dicembre di ogni anno!”.

In caso di mancata adozione del suddetto provvedimento, il comma 7 dell'articolo 20 del Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica prevede l'applicazione di una sanzione amministrativa, ovviamente in capo al dirigente del settore, del pagamento di una somma che va da un minimo di euro 5.000 ad un massimo di euro 500.000,00.

“In altri termini, come sempre accade - spiega il consigliere comunale di opposizione - la seconda commissione oggi è stata convocata per approvare un atto la cui urgenza è dovuta solo ed esclusivamente alla solita mancanza di programmazione di una maggioranza che ormai ha ridotto il consiglio comunale a mera sede di ratifica di atti che vengono approvati all'ultimo, svuotando di fatto i consiglieri di opposizione di facoltà e poteri che gli sono propri”.

“La II commissione - conclude Iatì - è stata chiamata a prendere atto di un provvedimento corredato da una relazione non esaustiva perché caratterizzata solo ed esclusivamente da riferimenti normativi e che non si attiene alle circolari del ministero di Economia e finanza né alla giurisprudenza di cui era necessario tenere conto”.

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