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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Brogli elettorali, le parole del gip su Castorina: "Chiari indici di pericolosità sociale"

Il giudice per le indagini preliminari che ha firmato la nuova ordinanza di custodia entra nel merito del "meccanismo fraudolento" che avrebbe indirizzato voti verso l'ex consigliere del Pd

"Si tratta di chiari indici di estrema pericolosità sociale dell'indagato Castorina il quale, con tutta evidenza, aveva la chiara intenzione di fare tesoro del meccanismo fraudolento sperimentato con successo alle ultime elezioni comunali al fine di riutilizzarlo in futuro. A ciò si aggiunga, inoltre, che, da quanto emerso dagli accertamenti svolti dall'organo inquirente in relazione alla Commissione elettorale del Comune di Reggio Calabria, il Castorina aveva dato l'avvio alle operazioni di controllo dei presidi elettorali in vista della tornata elettorale del 2020, già molto tempo prima, ovvero ad inizio 2018 insediandosi senza alcun titolo quale membro, prima, e Presidente, poi, della Commissione medesima".

E' quanto scrive il Gip di Reggio Calabria, Stefania Rachele, nell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell'ex consigliere comunale del Pd, Antonino Castorina, coinvolto nell'inchiesta sui presunti brogli elettorali in occasione delle elezioni amministrative del settembre 2020. Castorina era già stato arrestato nel dicembre scorso, quando scattò la prima tranche operazione, insieme a Carmelo Giustra, presidente di uno dei seggi elettorali, le cui dichiarazioni hanno portato all'operazione di stamattina. Nel capitolo sulle "esigenze cautelari", dunque, il Gip annota che "tale 'manovra' dava i suoi frutti, posto che permetteva all'indagato di 'fare incetta' di scrutatori, 'piazzandoli' nelle sezioni elettorali di proprio interesse, ovvero quelle in cui aveva opportunamente provveduto a 'fare incetta' di duplicati delle tessere elettorali e a 'piazzare' i Presidenti di seggio che, parimenti, non aveva alcun titolo a nominare.

E' evidente come non si tratti di azioni isolate e autonome ma, al contrario, si è al cospetto di passaggi concatenati e ben congegnati che non possono che essere frutto di attenta ed acuta pianificazione da parte dell'indagato Castorina". Per il Gip, infatti, "quest'ultimo, peraltro, al momento di 'passare all'azione', cioè al momento dell'avvio delle operazioni di voto, si è potuto avvalere di una nutrita squadra di complici, disposti, con disinvoltura e spregiudicatezza, ad agevolare la rielezione del Castorina aiutandolo a mettere in pratica il meccanismo fraudolento elaborato dall'indagato nel corso degli anni 2018/2020. Gli odierni indagati Saraceno, D'Ascola, Laganà, Morelli, oltre a Giustra ed evidentemente, oltre agli altri Presidenti di seggio delle Sezioni interessate dalla falsificazione del voto, ancora in corso di compiuta identificazione, hanno agito quale longa manus del Castorina dimostrandosi a piena disposizione di quest'ultimo nello svolgimento delle attività illecite più volte descritte".

Subito dopo il Gip spiega: "Tale capacità di fungere da 'catalizzatore' di un vero e proprio gruppo organizzato di soggetti, il 'gruppo Castorina', fornisce ulteriori elementi probatori per l'affermazione di una spiccata e perdurante pericolosità sociale in capo al Castorina, il quale ha saputo costruire intorno a sé un proprio gruppo di fedelissimi, pronti ad appoggiarlo nel compimento di condotte delittuose. Tali elementi non fanno che rafforzare il pericolo di reiterazione di reati della medesima specie già posto a fondamento della precedente ordinanza cautelare". A ciò si aggiunga, spiega il Gip, "la straordinaria capacità dell'indagato di arrogarsi competenze di natura pubblicistica che nessuno provvedeva ad attribuirgli e che, anzi, la legge vietava espressamente che gli fossero attribuite. E così, come si è visto nella precedente ordinanza, Castorina si aggirava indisturbato per gli uffici comunali chiedendo ed ottenendo, a proprio nome, centinaia di tessere elettorali (ritirate 'in blocchi') di soggetti anziani, attraverso moduli che non avevano neanche la lontana parvenza della delega al ritiro, senza che nessuno avanzasse alcuna obiezione.

Sempre Castorina, scrive il gip, si arrogava la funzione di 'delegato del delegato' del Sindaco nella nomina dei Presidenti di seggio, agendo indisturbato fino a quando, a fronte delle obiezioni della Dirigente Comunale Stracuzza circa l'assenza di delega da parte del Sindaco, le nomine dei Presidenti non venivano annullate per essere emanate dall'Organo competente, ovvero il Sindaco, nei termini esattamente identici a quelli già posti in essere da Castorina". Infine, il Gip conclude: "Tali pervasive condotte dell'indagato Castorina, capaci di influenzare l'operato di numerosi pubblici ufficiali, non possono che far ritenere attuali ed ancor più rafforzate le esigenze cautelari, in particolare sotto il versante del pericolo di reiterazione di reati della medesima specie".

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