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Cronaca

Guardia costiera, attività di monitoraggio ambientale del litorale reggino

Il personale specializzato del Lam ha prelevato campioni di acque reflue da alcune condotte della rete fognaria cittadina per le successive analisi

Questa mattina i militari del Nucleo operativo polizia ambientale della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria, insieme al personale del Laboratorio Ambientale Mobile del comando generale del Corpo delle capitanerie di porto, hanno effettuato un monitoraggio ambientale in alcuni punti della costa reggina.

L'attività è di fondamentale importanza perchè ha, quale obiettivo primario, quello di verificare lo stato delle acque marine e della costa, attraverso la rilevazione degli inquinamenti presenti, con l’individuazione delle relative fonti, nonché l’accertamento, anche in forma preventiva, di fattispecie potenzialmente pericolose. 

Il personale specializzato del Laboratorio ha prelevato campioni di acque reflue che fuoriuscivano da alcune condotte della rete fognaria cittadina per le successive analisi. L’impiego dei laboratori mobili permette l’accertamento di potenziali violazioni che possano causare danni o situazioni di pericolo per l’ambiente marino e costiero, competenza assegnata al Corpo dal D. Lgs. 152/2006.

Le attività e le funzioni del Laboratorio Ambientale Mobile

I Lam sono coordinati dal Comando generale delle capitanerie di porto e su richiesta dei Comandi marittimi vengono prontamente dislocati sul territorio per campionamenti ed analisi al fine di verificare le criticità ambientali segnalate. Grazie alla possibilità di raggiungere in maniera rapida l’area interessata e di ottenere i risultati delle analisi di laboratorio in tempi molto brevi, i Lam risultano adeguati per fornire risposte immediate in situazioni emergenziali. Al fine di certificare la qualità delle attività svolte e quindi rafforzare la valenza dei risultati ottenuti è stata raggiunta, come primo obiettivo, la certificazione secondo gli standard di qualità UNI EN ISO 9001:2008.

I Lam permettono di individuare, in acqua dolce, di mare e reflue:

• Inquinamento da metalli e da altre sostanze chimiche;
• Inquinamento da sostanze organiche, derivanti da agricoltura, allevamento ed attività industriale
in genere, che alterano il normale equilibrio dell’ecosistema marino;
• Inquinamento di tipo fecale, per mettere in evidenza eventuali malfunzionamenti di depuratori o
ricercare scarichi illeciti.

Sono svolte analisi di tipo microbiologico, tramite incubazione di piastre ad una determinata temperatura per 18/24h, al termine della quale sono individuate le colonie del batterio escherichia coli indicatore di inquinamento fecale. La colorazione violacea indica un elevato grado di inquinamento. Si effettuano analisi di tipo chimico, in provette con l’impiego di termoreattore e spettrofotometro, per la determinazione della concentrazione di azoto (nitrati e nitriti), fosforo (fosfati), zolfo (solfati e solfiti), COD, metalli in tracce, cadmio, rame, ferro, piombo, tensioattivi (anionici, cationici e non ionici). Al termine delle analisi vengono redatti rapporti di analisi in cui vengono descritte le risultanze ottenute in laboratorio.

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