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Paragone: "Andate a votare, il palazzo conta sul non voto"

Il leader nazionale di Italexit a Reggio per sostenere i candidati calabresi del partito nato dalla protesta no vax

La notizia è che Gianluigi Paragone, carismatico leader di Italexit, ha riempito il gazebo allestito stamattina sul lungomare nel lido Mamboo beach club, dove il segretario nazionale del partito considerato espressione politica dei no vax è giunto per dare il suo sostegno ai candidati calabresi in corsa per le politiche. Curiosi o reali elettori? Di certo la gente c'era e ascoltava con attenzione le proposte del gruppo costituito nella nostra regione lo scorso marzo eppure in ascesa, allineato al trend positivo nazionale dei sondaggi, che vedono Italexit proiettata verso il 3% delle preferenze. 

Già direttore del quotidiano "La Padania" ed eletto senatore con i Cinquestelle, il numero uno del nuovissimo partito di inequivocabile orientamento antisistema e collocazione molto destrorsa che entra per la prima volta nell'agone elettorale, ha scelto di investire anche sulla Calabria. A Reggio Paragone, fiero crociato anti Dpcm, presenta tra gli altri il capolista per il plurinominale alla Camera Massimo Cristiano, proveniente da Casapound, e il candidato sempre alla Camera nel collegio uninominale Reggio e Locride, Pietro Vincenzo Marcianò; introdotti dal coordinatore provinciale reggino del partito, Ernesto Marziale. 

Se gli si chiede se davvero sia il partito dei no vax, l'incontenibile Paragone non si sottrae alla provocazione. "Non ci offendiamo se ci definiscono così perché siamo contrari all'obbligo vaccinale - risponde - e siamo gli unici a difendere la libera scelta. Se altri andranno al governo ci saranno il super green pass e la quarta e la quinta dose, e ci imporranno un nuovo lockdown energetico. Salvini, Meloni, Letta e Conte sono tutti uguali". A proposito di vaccini, durante il comizio si evocano le morti sospetti di persone a cui Italexit vuole rendere giustizia costuendo una commissione d'inchiesta che faccia luce sulla verità, comprese le vittime del famigerato protocollo sanitario Covid. "Altro che tachipirina e vigile attesa - dicono i candidati di Italexit - noi avevamo capito subito cosa stava succedendo e oggi i responsabili dovrebbero essere rinchiusi in galera invece di venire a chiedere il voto" 

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Sul caro energia Paragone spiega che "gli altri leader vivono su un pianeta diverso, perché le bollette sono sempre state alte. Oggi sono diventate proibitive. Prima di parlare di risparmio togliamo i profitti di Eni e destiniamo quei soldi a famiglie e imprese, poi vedremo cosa succederà". 

Il leader di Italexit squarcia il velo sulle bugie del governo dimissionario, che "non è tale, perché sta prendendo decisioni a tutti gli effetti politiche. Ieri - continua - è stato deciso che, oltre alle armi, daremo 700 milioni all'Ucraina, e con tutto il bene che vogliamo al popolo ucraino dovremmo dire al governo che ci sono italiani senza lavoro, famiglie e imprese in sofferenza. A dicembre quando non saremo più in grado di pagare e ci chiederanno di scegliere tra la pace e il calorifero acceso, le famiglie sceglieranno il riscaldamento, perché il governo non ha nessun diritto di decidere che dobbiamo morire di freddo. Non abbiamo dichiarato guerra a nessuno, noi questa guerra non la vogliamo".

Paragone riceve l'approvazione dei presenti e coglie l'assist per invitare i calabresi a non essere scoraggiati e non cedere alla tentazione di disertare le urne. "Non arrendetevi al non voto, il Palazzo conta sul 40% di astenuti, che li favoriranno. Riprendiamoci il voto e la sovranità popolare".

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