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Cronaca Centro / Piazza Biagio Camagna, .

Reggio non si broglia torna in piazza Camagna in attesa del Tar

I brogli elettorali delle scorse amministrative sono al vaglio del Tar e nell'attesa delle decisioni del tribunale il comitato civico ha convocato un'assemblea aperta per ribadire che il Consiglio comunale è delegittimato e urge tornare al voto nelle sezioni interessate dai brogli

Ritorna là dove tutto è iniziato il comitato civico Reggio non si broglia, a Piazza Camagna. Qui, in piazza, tornano le tante anime del Comitato per un confronto politico e per tenere alta l'attenzione su quanto deciderà il Tar sui brogli elettorali. 

“Tra due giorni - spiega Pasquale Morisani fondatore di Stanza 101-AmaReggio, movimento civico metapolitico - il Tar sarà chiamato a pronunciarsi sul ricorso pendente. Al di là dell'aspetto amministrativo, c'è un dato oggettivo che già è stato accertato a livello penale: alle scorse elezioni amministrative ci sono state forti illegalità e per questo il Consiglio comunale risulta delegittimato e falsato nella sua composizione a causa dei brogli elettorali emersi dalle indagini”.

In piazza con Pasquale Morisani ci sono anche Gino Catalano, Nino Minicuci,  Angela Marcianò e tanti giovani interessati a quanto sta accadendo in città. “Stasera vogliamo riportare in piazza, nell'agorà, il confronto politico, una assemblea aperta per discutere sulla cosa pubblica – prosegue Morisani – perché è importante che l'opinione pubblica rifletta, la città sappia quanto sta accadendo e non venga distratta da altre cose.

Abbiamo richiesto un momento di confronto democratico con la convocazione di un consiglio comunale aperto, così come previsto dalla statuto comunale, provvedendo alla raccolta di 384 firme, ed inoltrata la richiesta al presidente del consiglio Enzo Marra, in data 18 di marzo, abbiamo sollecitato una risposta in data 31 di marzo ed una il 12 di aprile. Ad oggi nessuna risposta. Questo per noi è un fatto grave e che viola la legge”.

“Noi vorremmo riportare la legalità in Consiglio comunale e per questo secondo noi è opportuno che nelle otto sezioni interessate dai brogli si ritorni a votare per capire la volontà dei cittadini e accertare la giusta composizione del Consiglio comunale, riportando così la legittimità democratica. Non siamo tifosi dello scioglimento del Consiglio e delle dimissioni del sindaco Falcomatà, è certo però che questo consiglio è di fatto  delegittimato e così non si può continuare ad amministrare una città”.

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