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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Arena dello Stretto

Anfore e reperti antichi, continuano i sopralluoghi nei fondali del Lungomare

Proseguono le operazioni di ricerca a 40-50 metri di profondità nello specchio d'acqua antistante l'Arena dello Stretto. Già ad agosto erano emersi importanti scoperte

I fondali del nostro mare sono ricchi di storia, conoscenza e reperti di civiltà antiche di inestimabile valore.  In questi giorni sono riprese le indagini, condotte dal Nucleo dei carabinieri subacquei di Messina, sotto il coordinamento del segretariato regionale del Ministero per i Beni Culturali, lungo il tratto della via Marina, nello specchio di mare compreso tra il monumento a Vittorio Emanuele e il Lido comunale.

Nel mese di agosto grande curiosità aveva destato in città il ritrovamento, ad una profondità compresa tra i 40 e i 50 metri, di un tesoro sommerso: un vero parco archeologico, composto da un giacimento di anfore antiche. La scoperta era stata segnalata nel 2017 alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, dai sub Demetrio Serranò e Francesco Sesso.

I dettagli della scoperta

Dopo ulteriori sopralluoghi necessari per meglio comprendere il ritrovamento, si è constatato che in seguito alle correnti marine, il profilo del giacimento si era modificato rispetto a quanto documentato nel 2017. Sono emerse anfore integre, parzialmente integre o frammentate, precedentemente non visibili, si è riscontrata anche la presenza di materiale moderno, ma soprattutto sono stati individuati frammenti lignei, porzioni di fasciame, probabilmente appartenenti a un relitto.

Il tesoro archeologico nei fondali del Lungomare: le foto delle indagini subacquee

Sul luogo, oltre a una motovedetta dei carabinieri, a bordo anche l'archeologa subacquea Alessandra Ghelli del Segretariato del Mibac, gli uomini del gruppo di Tutela patrimonio culturale di Cosenza e i sommozzatori dei vigili del fuoco del comando provinciale di Reggio Calabria. Nuove ispezioni quindi sono state avviate dopo la messa in sicurezza dell'area ancora tutta da scandagliare.

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