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Il caso

A Report va in onda l'inchiesta su Area Sanremo con l'artista reggino Giordano

Dopo la segnalazione del cantautore, escluso dal concorso per il festival del 2015, grazie alla trasmissione è stato aperto un fascicolo penale, di cui si parlerà nella puntata di lunedì 22 maggio

"Io vado avanti per la mia strada, credo nel mio progetto artistico e continuo a lavorare con i miei concerti e anche insieme a comuni e associazioni. Sanremo purtroppo per me è un capitolo chiuso perché ho superato l'età massima per partecipare come nuova proposta... l'unico modo per andare al festival sarebbe essere un big o un personaggio molto popolare". Oppure avere qualche santo in paradiso, anche se questo non lo dice il cantautore reggino Michelangelo Giordano, parlando con serenità della sua esperienza amara con il festival, sogno di ogni giovane musicista italiano, che però per lui si è infranto bruscamente subendo un'ingiustizia. Giordano aveva tentato di arrivare sul palcoscenico dell'Ariston nel 2014, iscrivendosi al concorso Area Sanremo per l'edizione del festival dell'anno successivo, al centro dell'inchiesta di Report che andrà in onda nella puntata di lunedì 22 maggio. 

Il servizio era già stato anticipato qualche settimana fa sui canali web della trasmissione di Raitre condotta da Sigfrido Ranucci e adesso è stata resa nota con ufficialità la data in cui sarà trasmesso, facendo conoscere al pubblico i dettagli di una vicenda che svela il lato meno scintillante del festival. Al centro dell'inchiesta c'è il Comune di Imperia, che organizza le selezioni per accedere alla gara delle nuove proposte - uno dei due metodi per entrare nel cast canoro insieme a Sanremo Giovani della Rai. Si tratta di un concorso pubblico indetto dall'amministrazione con finanziamenti pubblici, e quell'anno, che purtroppo per motivi anagrafici coincise con la sua ultima opportunità, Michelangelo Giordano prese parte alla selezione con esiti che sembravano promettenti. "Mi fecero i complimenti - ricorda - e il loro atteggiamento mi aveva indotto a pensare di essere andato bene, invece dopo una settimana arrivò la lettera di esclusione, ma nella mia scheda di valutazione i voti erano altissimi, tutti 9 e 10. La domanda che mi ripetevo era: possibile che i concorrenti passati in finale erano stati tutti più bravi? Quaranta persone, che per essere state ammesse dovevano avere tutti 10". Avendone diritto, l'artista ha chiesto l'accesso agli atti e ha scoperto che era andata diversamente, candidati con votazioni inferiori alle sue avevano avuto accesso alla fase finale. Lo stesso era accaduto ad Aurora Pacchi, l'altra giovane cantante che ha segnalato l'irregolarità rispetto a quanto stabilito nel regolamento del concorso. 

Michelangelo Giordano aveva denunciato il caso inviando un video a Striscia la Notizia, ottenendo l'attenzione dell'inviato Pinuccio. Poi è stato contattato da Report e ha partecipato attivamente all'inchiesta, come si vedrà nella puntata di lunedì, tra appostamenti e tentativi di sfuggire alle domande da parte dei soggetti incalzati dai giornalisti. "E' stata un'avventura - commenta l'artista reggino - abbiamo dovuto rincorrerli, e nel servizio è evidente come cercassero di evitare la situazione. Paolo Giordano, direttore responsabile della commissione esaminatrice di quell'anno, non rispondeva al telefono". Gli altri giudici nella selezione del 2014 erano i cantanti Roby Facchinetti, Giusy Ferreri e Dargen D'amico, che avevano manifestato apprezzamento per la performance del cantante reggino. "La società organizzatrice Sanremo Promotion - continua - si difese dicendo che le schede di valutazione quell'anno non erano state considerate, ma, come si vedrà anche a Report, vengono smentiti sempre all'interno di Area Sanremo". Il criterio di selezione basato sull'ascolto e il giudizio dell'esecuzione è infatti ribadito da Livio Emanueli, presidente dell'Orchestra Sinfonica di Sanremo e responsabile del concorso per gli esordienti dal 2018 al 2021, che, intervistato nel servizio, afferma: "Sicuramente quelli che passano hanno dei voti superiori rispetto a quelli che sono stati eliminati".

Un vero e proprio tempio dorato quello della gara del festival di Sanremo, come lo definisce Ranucci lanciando la puntata di lunedì prossimo. Giordano ci anticipa che grazie all'inchiesta giornalistica, oltre alla preesistente istanza civilistica per il risarcimento, è stato ora aperto un fascicolo penale che potrà porterà a nuovi sviluppi. Appena rientrato dall'estero, dove si esibisce spesso, Giordano è da tempo impegnato in iniziative sui diritti civili e non ha perso la voglia di trasmettere la sua musica, intrisa di sonorità mediterranee ed evocativa delle sue origini in riva allo Stretto. La sua battaglia su Area Sanremo non è finalizzata a rivalse personali ma contribuirà a fare luce su un sistema che macchia di scorrettezze e inganni il mondo della musica. "Spero - conclude il cantante - che la risonanza di una trasmissione così importante in prima serata smuova i tempi della giustizia". 

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