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L'inchiesta

A Report Michelangelo Giordano svela gli interessi dietro le selezioni per il festival di Sanremo

Ieri sera nella trasmissione di Raitre è andato in onda il servizio sull'inchiesta scaturita dal ricorso del cantautore reggino, escluso dal concorso del 2014

Dalle sue pagine social il cantautore reggino Michelangelo Giordano aveva invitato a seguire la trasmissione di RaiTre Report, che nella puntata di ieri sera ha parlato dell'inchiesta su Area Sanremo, scaturita da una segnalazione dell'artista. "Fate girare per il bene della musica, nel rispetto dei giovani talenti e dei loro sogni, spesso, calpestati", era stato l'appello di Giordano, che nel 2014 non è stato ammesso alla gara canora dei giovani dopo aver partecipato al concorso organizzato dal Comune di Sanremo. Sorpreso della bocciatura nonostante i voti altissimi ottenuti durante la prova di selezione, aveva chiesto l'accesso agli atti, scoprendo che a passare in finale erano stati ben 40 candidati con punteggio più basso del suo.

Nel servizio di Emanuele Bellano andato in onda ieri sera Giordano racconta la sua esperienza. Allora 39enne e quindi vicino all'età limite per entrare nel cast del festival, il giovane artista si era iscritto ad Area Sanremo, quell'anno finanziato dal Comune di Sanremo con una somma di 60.000 euro, a cui si aggiungevano le quote di iscrizione dei cantanti (50 euro, in quell'edizione si arrivò a 100.000). 

Il cantautore reggino: "Facchinetti disse che la canzone gli dava i brividi e mi diede tutti 10"

Presidente della commissione esaminatrice è Roby Facchinetti, il quale, come ricorda Giordano, si era dichiarato entusiasta della performance del reggino e del suo brano inedito. "Mi disse - spiega il cantautore nel servizio - che la mia canzone era una bellissima favola nera, che gli avevo fatto venire i brividi". L'ex tastierista dei Pooh diede tutti 10 all'audizione, mentre la cantante Giusy Ferreri, componente della commissione insieme a Dargen D'Amico, aveva attribuito 8 e 9. 

Al centro del ricorso presentato da Giordano e un'altra giovane candidata, Aurora Pacchi, c'è il mancato rispetto dei criteri elencati nel regolamento di Area Sanremo, all'epoca gestito dalla società Sanremo Promotion: l'ammissione alla fase successiva del concorso dipende infatti dai voti riportati nelle audizioni (come è ancora adesso precisato sul sito dell'evento, attualmente organizzato dall'Orchestra Sinfonica della città ligure). Perché, dunque, Michelangelo è stato scavalcato da altri aspiranti con voti più bassi?

Questa domanda è stata posta da Emanuele Bellano a Livio Emanueli, presidente dell'Orchestra Sinfonica e già responsabile della selezione di Area Sanremo dal 2018 al 2021, che ha confermato: "Sicuramente quelli che passano hanno voti superiori rispetto a quelli che sono stati eliminati". La stessa cosa dice Roby Facchinetti, il quale però appare tra i firmatari di una dichiarazione nella quale a Giordano veniva detto l'opposto: cioè che proprio da quell'anno si era stabilito che le schede di valutazione non sarebbero state determinanti nella decisione dei candidati da mandare in finale. Una versione che poi, via mail, a Report dovrà sostenere anche Facchinetti, negando le sue precedenti parole e ammettendo che quell'anno per le canzoni era stato richiesto un secondo ascolto, da cui era dipeso l'esito del concorso. 

Una replica che non ha convinto Giordano, la cui battaglia per rivendicare la scorrettezza subita ha portato all'apertura di un fascicolo penale presso la procura di Imperia. Nella faccenda di trasparente c'è molto poco, e le dichiarazioni più scioccanti sono quelle dell'ex discografico Franco Zanetti, che di quella giuria ha fatto parte quattro volte e ha raccontato di aver ricevuto pressioni. In cambio di una premura particolare per un candidato gli era stata promessa un'auto prestigiosa. 

Ieri sera, mentre la trasmissione andava in onda, Michelangelo Giordano ha voluto postare su Facebook il video di "Chi bussa alla porta", la canzone con cui aveva tentato il sogno del festival di Sanremo. "Tutto è nato da questa canzone - scrive - e vorrei che le prestaste la vostra preziosa attenzione. Non mi interessano glorie personali, ma amo battermi per il bene della musica, quella fatta con passione, professionalità, impegno e cuore. La trasmissione di RaiTre condotta da Sigfrido Ranucci ha invece svelato come il merito ed il talento viene, spesso, soppiantato da interessi che esulano dalla buona musica"

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