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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Via Cardinale Gennaro Portanova

"Restauro aperto" per la Vara, tutto pronto per l'inizio dei lavori

Sabato 4 gennaio saranno i portatori a scendere la Vara a palazzo Campanella. Oggi la presentazione del progetto. L'annuncio di Falcomatà: "Approvato il restauro per il recupero e messa in sicurezza delle scalinate dell’Eremo"

Ampiamente annunciato durante le festività mariane, il restauro della Vara del quadro della Madonna della Consolazione, è finalmente pronto per iniziare. Conclusa la procedura di assegnazione prevista dalla normativa di settore per l’affidamento dei lavori, questa mattina, presso la sala Giuditta Levato di palazzo Campanella, sono state presentate le fasi che interesseranno il cantiere del restauro conservativo della struttura e degli elementi decorativi.

Alla conferenza di presentazione hanno preso parte: il direttore del segretariato regionale del ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo per la Calabria Salvatore Patamia, il presidente del consiglio regionale Nicola Irto, il sindaco, Giuseppe Falcomatà, il direttore dell’ufficio ecclesiastico dei beni culturali don Demetrio Sarica ed il presidente dell’associazione portatori della Vara Gaetano Surace. Il progetto e il procedimento amministrativo del restauro sono stati illustrati, sul piano tecnico, dagli architetti Nino Sulfaro, coordinatore e direttore scientifico degli allestimenti, della mostra e degli eventi "Intorno alla Vara", e Salvatore Amaddeo, responsabile unico del procedimento.

I costi

I lavori di restauro della Vara sono finanziati tramite una convenzione tra la Regione Calabria e il Segretariato regionale del ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo per la Calabria, nell’ambito del “Progetto per la tutela e la valorizzazione dei grandi attrattori religiosi e degli edifici di pregio”, per un importo di 120 mila euro. L’allestimento del laboratorio di restauro della Vara e dello spazio espositivo per mostre ed eventi “Intorno alla Vara” che si terranno presso la sede del Consiglio regionale, sono finanziati da una convezione tra il Segretariato regionale Mibact per la Calabria e il Consiglio regionale della Calabria.

"Il restauro della Vara della Madonna della Consolazione non è solo un fatto di enorme significato, - ha dichiarato il presidente Irto - nel segno della devozione, che la città di Reggio ha atteso per 60 anni. E' anche un risultato che nasce da un metodo vincente: quello della condivisione, della più ampia sinergia istituzionale e del rigoroso rispetto dei tempi. Ritengo che se applicassimo questo metodo agli altri ambiti della vita sociale, la Calabria farebbe piccoli ma costanti passi avanti in tutti i settori. Il valore, non solo economico, della Vara, i vincoli ministeriali, la complessità nella selezione dell'impresa, la volontà di non spostarla da Reggio e la tempistica estremamente ridotta dell'intervento hanno imposto un lavoro intensissimo condensato in pochi mesi”. 

Per il rappresentante dell'Assemblea legislativa calabrese, "siamo riusciti a evitare che la preziosa macchina votiva dovesse essere trasportata fuori regione. La Vara non si è mai mossa da Reggio e non dovrà spostarsi. Tutto questo – ha concluso Nicola Irto – ha rafforzato ulteriormente il rapporto tra il Consiglio regionale e la città: la sede del parlamento calabrese è patrimonio istituzionale, culturale e storico di Reggio e, attraverso l'allestimento del laboratorio di restauro della Vara, nella stessa sala che ospitò quello dei Bronzi di Riace, questo legame è destinato a rinsaldarsi ancora di più”.

Sabato 4 gennaio la Vara sarà trasportata dai portatori della Madonna della Consolazione a palazzo Campanella per un intervento che, come fu per i Bronzi di Riace, sarà possibile ‘spiare’ perchè aperto al pubblico. I visitatori potranno, infatti, assistere a tutte le operazioni di indagine, pulitura e reintegro delle varie parti e potranno ripercorrere inoltre la storia della Sacra Effigie, grazie anche ad una mostra che sarà allestita nella sala Federica Monteleone, curata da Nino Sulfaro.

Un restauro atteso, voluto fortemente dall’associazione dei portatori, come ha spiegato il presidente Surace: “Era un intervento che si attendeva da anni e che serviva, per portare nuovamente all’antico splendore la struttura che custodice la nostra Patrona. Abbiamo chiesto e trovato nelle istituzioni l’appoggio necessario per riuscire ad arrivare oggi a realizzare questo importante intervento”.

Tanto importante che proprio il gruppo di esperti che andrà ad occuparsi del restauro, come spiegato dal segretario regionale Mibact, Salvatore Patamia, “ha superato una rigidissima selezione ed è formato da professionisti con un curriculum di tutto rispetto. Saranno architetti, storici dell’arte e restauratori del segretariato regionale del ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo per la Calabria e della soprintendenza Abap per la Città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia”.

"Il Quadro rappresenta uno dei simboli della nostra identità, oltre che della nostra tradizione, - ha affermato il sindaco Falcomatà - e poter contribuire al restauro della Vara conferisce maggiore valore ad un bene che appartiene a ciascuno di noi. Accanto a questo intervento importantissimo abbiamo già approvato il restauro per il recupero conservativo e messa in sicurezza delle scalinate della Basilica dell’Eremo, che sono attualmente in condizioni precarie.

Se tutto procederà secondo i tempi che non sono dettati solo dalla politica, ma anche dalle normative di riferimento, la prossima processione vedrà non solo la vara restaurata ma anche i nostri pellegrini scendere le scale dell’Eremo in maniera sicura e in un contesto riqualificato. Grazie al Segretariato regionale, inoltre, il Comune è destinatario di un milione e 200 mila euro di risorse – ha proseguito Falcomatà - per interventi che hanno ad oggetto il recupero delle aree archeologiche, il Castello Aragonese e il completamento del Monastero della Visitazione. Recupero della nostra tradizione e della memoria collettiva, dunque, in questi interventi che riguarderanno il nostro inestimabile patrimonio storico. Un atto d’amore disinteressato, il restauro della Vara, del quale la città non poteva più fare a meno". 

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