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"Decisione illegittima", l'Unione consumatori chiede la riduzione delle tariffe del servizio idrico

L’avvocato Saverio Cuoco, responsabile dell’Unc Calabria, interviene sul contenzioso tra Sorical e Comune e la conseguente diminuzione della portata in tutta la città

La riduzione della portata idrica in città a causa del contenzioso tra Sorical e l'Amministrazione di Reggio Calabria per la morosità di quest’ultimo, "è una decisione vergognosa e del tutto illegittima e se il Comune non interverrà, chiederemo allo stesso la revisione dei contratti del servizio idrico e la conseguente riduzione delle tariffe, per tutti coloro che subiranno disagi nell’erogazione regolare e continua del prezioso liquido".

Lo dichiara l’avvocato Saverio Cuoco, responsabile dell’Unione nazionale consumatori Calabria, che continua, "Sorical non può trattare un bene primario come l’acqua, alla stregua di un qualsiasi altro bene,  l’acqua, invero, rappresenta il bene pubblico di primaria necessità e la privazione della stessa, produce una innegabile lesione della dignità dei cittadini, senza alcuna loro responsabilità, che nella stragrande maggioranza, corrisponde un regolare corrispettivo per il servizio idrico".

Secondo l'avvocato Cuoco: "Non è possibile quindi che un bene come l’acqua subisca una notevole riduzione nell’erogazione, con l’amministrazione comunale obbligata a chiudere i serbatoi la sera per garantire l’acqua al mattino successivo. È una misura che al momento riguarda i serbatoi del Centro storico, di Condera, Modena, San Sperato, Santa Caterina, ovvero di interi comprensori che dovranno utilizzare con il contagocce l’acqua distribuita.

La riduzione idrica sta creando disagi alle famiglie, ai cittadini più deboli, alle imprese, per l’effetto di tale criticità, infatti, i cittadini sprovvisti di una cisterna idrica, e dunque in sostanza le fasce più deboli della popolazione, non possono svolgere neppure le più necessarie attività del quotidiano, quali igiene personale, cucinare, e neppure utilizzare i servizi igienici in condizioni dignitose, viceversa quelle provviste di autoclave e cisterna, sono costretti a sostenere i relativi oneri in termini di energia elettrica necessaria all’utilizzo degli impianti. Non si può non sottolineare anche ciò che viene patito, a causa di quanto sopra, dalle attività commerciali, quali quelle ludiche e sportive, ad esempio bar, ristoranti, negozi, palestre, piscine. Per tale motivo, Sorical e il Comune devono trovare al più presto una soluzione e ripristinare la normalità del servizio".

Con l’arrivo dell’acqua dalla diga del Menta, annunciata nei mesi scorsi con toni trionfalistici, la crisi idrica sembrava  un capitolo ormai chiuso, come era stato annunciato ma afferma Cuoco "i nostri dubbi erano fondati, allorchè su esposto dell’Unione nazionale consumatori Calabria, la Procura della Repubblica attraverso i propri consulenti, accertò che in città non manca l’acqua che addirittura ha una portata tripla rispetto al numero di abitanti, ma la rete fatiscente della condotta idrica fa disperdere il 70% del prezioso liquido".

Il responsabile dell'Unc Calabria si appella al sindaco affinchè "intervenga immediatamente con propria ordinanza, imponendo alla Sorical di desistere dalla riduzione della fornitura idrica, alla stregua di quanto già accaduto in altri comuni calabresi, legittimati peraltro anche con sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, al fine di salvaguardare la collettività, garantendo ai cittadini, (già afflitti da una dispersione idrica di oltre il 70%), che verrebbero ulteriormente penalizzati, diritti costituzionalmente tutelati. La Sorical, con tali sentenze è stata disarmata del suo potere di "assetare" gli utenti per costringere i comuni a pagare, in quanto “l’acqua è un bene Comune e non una merce dalla quale trarre profitto".

Se viceversa, come più volte sottolineato dall'Unione nazionale consumatori "l'Amministrazione dovesse rimanere inerte, i cittadini, avendo stipulato con il Comune un regolare contratto di somministrazione d’acqua, che prevede anche la regolarità e la continuità del servizio idrico, in caso di disservizi, avranno diritto alla riduzione del canone e al risarcimento del danno, rammentando che la bolletta dell’acqua non è una tassa, ma un canone per un servizio, per cui, se il servizio non viene adempiuto correttamente, il Comune è responsabile per inadempimento contrattuale".

La Suprema Corte di Cassazione ha statuito più volte che: "Con riguardo a pubblico servizio di distribuzione di acqua potabile, l’affidamento da parte del comune del detto servizio ad un concessionario, comporta per quest’ultimo, l’obbligo di mantenere in buono stato le condutture dell’impianto di distribuzione all’uopo predisposto", in sostanza, prosegue la rottura di una conduttura, a meno che non dovuta al verificarsi di una calamità naturale, non può ritenersi come evento straordinario e imprevedibile, tale da escludere ogni tipo di responsabilità della società per i danni e i disagi arrecati agli utenti.

Per questi motivi l’Unione nazionale consumatori Calabria, chiederà in considerazione che tali disagi ripercuotendosi sul diritto alla qualità della vita ed alla libera estrinsecazione della personalità, costituzionalmente garantita dall’art. 2 della Costituzione, "la revisione dei contratti del servizio idrico, con conseguente riduzione delle tariffe, nonché il risarcimento del danno esistenziale". Informazioni ulteriori potranno essere reperiti sul sito dell’associazione www.uniconsum.it o contattando il recapito telefonico 3288310045.

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