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Cronaca Centro

Emergenza rifiuti, tra roghi e proteste: la città è ormai allo stremo

La Regione ha concesso la possibilità alla Città metropolitana di conferire, fino alla fine di agosto, in altri impianti regionali e non. L'ex assessore Pellicanò avanza l'idea di annullare tutti gli eventi estivi

L'estate reggina si preannuncia molto calda e non solo per le temperature molto elevate. La città è una discarica a cielo aperto: montagne di rifiuti invadono le strade e gli slarghi in molte zone e non solo nelle periferie.

La gente è stanca e se c'è chi continua a fare la raccolta differenziata dei rifiuti e aspettare che la situazione migliori, c'è chi la notte appicca il fuoco e brucia i rifiuti per strada. Roghi che sprigionano diossina e che sono tossici. Il caldo, tra l'altro, non aiuta e i rifiuti lasciati marcire sotto il sole possono davvero nuocere alla salute della cittadinanza. Il controllo del territorio sembra non esserci e in molti si domandano se la Tari viene pagata da tutti coloro che dovrebbero o se alcuni (tanti) non sono neanche censiti. Si chiedono, da più parti, controlli incrociati tra utenze per verificare chi paga e chi no. Ma i problemi sono molteplici e c'è anche quello degli impianti di smaltimento.

Le proteste

Da più parti si levano le proteste. I giovani di Forza Italia hanno portato, simbolicamente, i rifiuti in piazza Italia per chiedere al sindaco un intervento urgente. Anche Nuccio Pizzimenti, dell'Associazione Cittadini per il Cambiamento, chiede a Falcomatà di dichiarare lo stato d'emergenza sanitaria.

La proposta di un ex amministratore: "Annullare eventi estate reggina"

Poi c'è anche chi come Demetrio Pellicanò, già assessore con Italo Falcomatà afferma: “Mi permetto di avanzare all'amministrazione comunale una proposta, un consiglio non richiesto, che non è una provocazione, un paradosso, bensì una forte presa di coscienza collettiva, civica: rinunci " all'estate reggina".

In queste condizioni programmare qualunque evento, volto ad attrarre e rilanciare il turismo, sarebbe un attacco alla dignità della città e all'intelligenza dei reggini.Ma di fronte a questa sciagura cittadina, a questa tragedia collettiva, di fronte al lento e progressivo, irreversibile declino del centro sinistra, i consiglieri del PD, della cosiddetta società civile, non hanno nulla da obiettare, da proporre, da stigmatizzare? Fosse successo in altri tempi, per molto meno, palazzo San Giorgio sarebbe diventato teatro di scontri feroci, di accesi dibattiti, di consigli aperti, di occupazione, di violente contrapposizioni politiche.Il silenzio di oggi è il segno dei tempi, il segno di una politica fatta di scampoli di potere, di ammiccamenti, di piccolo cabotaggio.Nel 1996, anche l 'amministrazione del tempo si trovò in circostanze simili, di acuta emergenza, a causa della chiusura della discarica di Pietrastorta. Ma nessuno impreco' contro le amministrazioni precedenti, nessuno invocò l'esercito, si fece ricorso alla competenza, al buon senso, alla tecnica amministrativa e si inventò Longhi Bovetto. Si dirà altri tempi. Sicuramente. Io, però, aggiungerei : altri uomini, altre storie, altra politica”.

ReggioToday ha fatto un giro per le strade e ha immortalato lo stato d'emergenza. Piazza Milano, zona sud della città, è letteralmente sommersa dai rifiuti e così il rione Marconi. Nella zona nord la situazione non è migliore: c'è spazzatura ovunque. Per non parlare poi di quanto accade ad Arghillà, dove tra l'altro la gente è anche senza acqua.

I rifiuti smaltiti in Piemonte

Il Comune, dal canto suo, per evitare i continui roghi, ha chiesto l'intervento dell'esercito. Presidi fissi nei quartieri più a rischio affinché si controlli e si eviti che la gente continui a bruciare i rifiuti. La gestione dei rifiuti è delicata e da tempo la città metropolitana è impegnata a risolvere la situazione tra impianti bloccati e Avr. Adesso arriva anche l'annuncio che i rifiuti dell'Ato reggino saranno smaltiti in Piemonte.

Il consigliere regionale di Forza Italia Raffaele Sainato, infatti, spiega che “si è svolto un incontro al Dipartimento regionale ambiente della Regione con l'assessore all'Ambiente Sergio De Caprio proprio sulle criticità della raccolta dei rifiuti nella città metropolitana. La Regione si è dunque dichiarata disponibile verso le richieste della città metropolitana e fino alla fine di agosto si potranno conferire gli scarti di lavorazione dei rifiuti in altri impianti regionali e anche in Piemonte. La città metropolitana dovrà però accelerare le procedure per mandare a regime il sistema di impiantistica presente sul territorio, efficientando al meglio, attraverso il pieno utilizzo delle risorse regionali già stanziate”.

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