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La denuncia

Imprenditore reggino invitato a lasciare il ristorante "vietato" al nipotino

Il fatto è accaduto a Taormina. E' quanto segnala Antonio Marziale, garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria: "Un Paese firmatario della Dichiarazione Onu non può permettere simili divieti"

Nel giorno dell'Epifania, un noto imprenditore reggino si è recato con la famiglia a Taormina per un aperitivo in un centralissimo ristorante-albergo a cinque stelle ma "è stato invitato ad uscire perché al seguito c’era il nipotino di 6 mesi". 

Il motivo di quanto accaduto lo spiega in una nota, pubblicata su Facebook, Antonio Marziale, garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria che, dopo la notizia ricevuta dall'imprenditore, si è attivato nell'immediato: "Ho prontamente verificato la segnalazione telefonando al locale e parlando con il direttore, che mi ha confermato gli accadimenti parlandomi di una postilla sul menu del ristorante, adducendo ragioni di privacy dei clienti, di possibile pericolo essendo la balconata della struttura a strapiombo sul mare, di somministrazione di bevande alcoliche e comunque di intralcio della carrozzina.

Motivazioni che in un locale pubblico sono scontate, come la sicurezza del luogo e la non somministrazione a minori di alcool. Sull’intralcio della carrozzina penso che anche un cane di grossa taglia sia di impedimento per i camerieri, però agli animali l’ingresso non è vietato come ai bambini". 

Secondo il garante regionale: "Se il divieto esiste, posso immaginare che esistano leggi che lo consentano e che permettano ai gestori di applicarle e se così è non è accettabile che un Paese firmatario della Dichiarazione Onu sui diritti dei fanciulli possa mantenerle in vita.

Ci ammantiamo di ricorrenze volte ad affermare i diritti dei bambini quando essi, in realtà, sono sempre più assottigliati, facendo a pugni con il concetto di civiltà emancipata. Si può immaginare un locale only adult, come i motel preposti, dove il buonsenso più che le leggi consiglia di stare alla larga con bambini al seguito, e così avrebbe fatto l’imprenditore che mi ha segnalato gli accadimenti, se non fosse che trattasi di una struttura lussuosa, centrale e priva di cartelli esterni che segnalino il divieto, in una tra le località più belle d’Italia, che dovrebbe essere culla dell’inclusione universale, bambini compresi".

"Mi batterò – conclude Antonio Marziale – affinché queste eventuali disposizioni di legge vengano riviste ed a tal proposito provvedo a segnalare gli accadimenti all’autorità garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, perché sia motivo di trattazione alla prossima conferenza nazionale di garanzia".
 

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