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L'assemblea / Villa San Giovanni

Contro il ponte per dire no anche all'autonomia differenziata

Torna a riunirsi la rete calabrese, con l'intenzione di organizzare una mobilitazione permanente e incontri frequenti su entrambe le sponde dello Stretto

La rete no ponte è tornata e anche se il movimento non aveva mai smesso di esistere, adesso nei tanti attivisti e cittadini che si sono riuniti oggi pomeriggio nella sede del centro socioculturale Nuvola Rossa a Villa San Giovanni c'è una nuova consapevolezza di intraprendere una mobilitazione permanente - uno stato di agitazione nel quale il decreto che ha ufficializzato la volontà del governo di realizzare la grande opera non è centrale però simbolico dell'opposizione all'intera politica antimeridionalista in atto. Un trattamento che per Calabria e Sicilia non è certo una novità, e nella sala affollatissima dell'assemblea c'era anche una delegazione messinese, che ha ricambiato la presenza dei reggini alla manifestazione di domenica scorsa a Torre Faro: è il segno di un attivismo che si ricostruisce su una base finalmente comune, come condivisa è l'intenzione di incontrarsi con regolarità su entrambe le sponde, accogliendo il contributo di chiunque voglia aderire alla militanza contro il ponte. 

Filo conduttore dell'assemblea di Villa è stata infatti l'idea che il dissenso per il ponte sullo Stretto non debba più restare isolata ma legarsi a tutte le lotte che caratterizzano il Meridione, oggi sintetizzate dal no all'autonomia differenziata.

Come gruppo della rete contro il ponte, Nuvola Rossa ha inaugurato il nuovo corso della mobilitazione con un raduno importante perché, ha detto Alberto, "stiamo parliamo del futuro di questa terra e non ci fanno paura gli annunci del ministro con il casco, a cui siamo abituati e che ormai sono accolti con diffidenza anche dalla gente. Ma sappiamo - ha proseguito l'attivista di Nuvola Rossa - che sebbene l'opera del ponte sia inconsistente dal punto di vista economico e progettuale, la devastazione di questo terrirorio potrà ugualmene iniziare come ha dimostrato con l'ecomostro della variante di Cannitello, che ci ha fatto vedere come il nostro territorio possa essere aggredito e violentato". 

Il pubblico dell'assemblea

Lo stesso pensiero è stato espresso da Peppe Marra, principale esponente calabrese della rete no ponte: "Sono felice di vedervi così numerosi, ma mi piacerebbe che in questa sala così piena non parlassimo del ponte, opera che sappiamo bene essere inutile e irrealizzabile come è stato ampiamente dimostrato. Oggi abbiamo una responsabilità, quella di riprendere un movimento che protesti per la soluzione dei veri problemi di Calabria e Sicilia, quelli che vengono sempre rinviati dietro la promessa del ponte. Non abbiamo più bandiere non  ponte - ha aggiunto - ristampiamole e facciamole sventolare ogni volta che chiuderà un ospedale, sorgerà una discarica, ci sarà un crollo in una scuola. Essere no ponte deve adesso significare abitare una casa aperta a tutti dove si lavora insieme per pretendere che lo stato provveda ai reali bisogni del Sud. Questo è un no che non divide e invece unisce".

L'assemblea, strutturata in modo orizzonte, è stata aperta alla libera partecipazione di tutti. Tra i tanti interventi quelli della sindaca di Villa San Giovanni Giusy Caminiti e del professor Alberto Ziparo, coordinatore del comitato tecnico-scientifico di studi sull'impatto del Ponte, che si è focalizzato sulle falle tecniche dell'infrastruttura, facendo un riassunto delle puntate precedenti, l'ultima delle quali risale a dieci anni fa: "Quante volte dovremo ancora ripeterlo? Tutti i progetti del ponte sono stati bocciati e a farlo sono stati gli stessi progettisti, che alla fine hanno capito che per arrivare a un progetto davvero realizzabile bisogna ritornare alla fase della ricerca". 

Mentre Daniele Marzolla non ha nascosto l'emozione nel chiedere un impegno diverso a quanti sono stati presenti all'assemblea: "Dopo l'università sono tornato a vivere nella mia terra e sono trascorsi molti anni da allora, io sto invecchiando ma vedo che le cose non cambiano perché ci considerano ignoranti a cui si può propinare qualsiasi cosa. Per dimostrare che non è così, dobbiamo rielaborare una progettualità matura, imparare dagli errori che abbiamo fatto in passato e farci trovare preparati. Ne siamo capaci, siamo gli stessi che hanno vinto la battaglia contro la centrale a carbone di Gioia Tauro, la più grande vittoria ambientalista italiana".

Tra le future iniziative l'appello di Kento per organizzare eventi musicali

No al ponte dunque, ma anche a tutto il resto, con una durissima trincea contro quell'autonomia differenziata smentita dai dati Istat di gennaio 2023, appena due mesi fa, che nella panoramica sui fondi Pnrr elencava i problemi strutturali del Sud chiamandoli sanità, viabilità, basso prodotto interno lordo ed emigrazione intellettuale.  

La riunione si è aggiornata a un nuovo appuntamento, in una strada tracciata nella continuità. E Peppe Marra ha annunciato per prossimamente un'iniziativa speciale, nata da un appello del rapper reggino Kento, che coinvolgerà altri artisti in eventi musicali e artistici da ambientare presso il Csc Nuvola Rossa. Nel 2009 Kento avrebbe dovuto esibirsi durante la manifestazione dei no ponte a Cannitello durante la quale perse la vita per un infarto lo storico attivista Franco Nisticò, ma quella sera quel palco ovviamente restò vuoto. Adesso è il momento giusto per far risuonare, oltre alle parole, anche la musica, come manifesto di ribellione di una terra stanca e arrabbiata, in un luogo emblematico, che era stato inaugurato e restituito all'attivismo proprio nel primo anniversario della morte di Nisticò.  

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