Rivolta di Reggio, Malaspina: "Diamo vita a un comitato alternativo a quello del Comune"
Il presidente Centro Studi Tradizione Partecipazione sostiene che dal comitato esistente siano stati esclusi "quanti hanno partecipato a quell'evento in prima persona, attuando una sorta di ostracismo politico"
"La “Rivolta di Reggio”, una delle pagine più significative della città sarebbe oggetto di strumentalizzazione ai fini propagandistici elettorali", a sostenerlo è Nicola Malaspina, presidente del Centro Studi Tradizione Partecipazione.
“A pochi mesi dalla data del 14 luglio, nel cinquantesimo anniversario del deflagrare della Rivolta e del sacrificio della prima vittima, Bruno Labate, l'amministrazione comunale, da sempre schierata "dall'altra parte della barricata", dopo 5 anni di assenza, persino alla cerimonia ufficiale, con la deposizione dei fiori al Monumento dei Caduti di Reggio'70, ha pensato bene di costituire un comitato per le celebrazioni del 50° anniversario, escludendo da tale comitato coloro i quali hanno partecipato a quell'evento in prima persona, attuando una sorta di ostracismo politico nei confronti di chi non è allineato all'amministrazione comunale”, dichiara Nicola Malaspina.
Malaspina conclude con un appello: “Noi che, da sempre, il 14 luglio, celebriamo, non semplicemente il ricordo, ma i giorni del riscatto e dell'orgoglio, non possiamo fare altro che stigmatizzare tale condotta di comportamento e per tale motivo, invitiamo le associazioni, i movimenti, i partiti che nel corso degli ultimi 50 anni, non hanno mai dimenticato lo spirito della Rivolta a dare vita ad un Comitato alternativo al fine di celebrare degnamente tale data”.