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Giovedì, 25 Aprile 2024
Verso il 2023

Robertina Manganaro: "A Capodanno l'imperativo è la bellezza"

La stilista che ha legato il suo nome a un brand internazionale spiega quale outfit scegliere e quale evitare nella notte di San Silvestro

Classe, fascino e soprattutto "l'imperativo di essere belle, costi quel che costi". La stilista Robertina Manganaro, titolare del brand internazionale di moda che porta il suo nome e nel 2021 ha tagliato il traguardo dei vent'anni di carriera, non ha dubbi su quale debba essere il mood della notte di San Silvestro. Che siano veglioni pubblici, feste private o concerti in piazza, è d'obbligo brillare, farsi notare, emanare bellezza. "Oggi - spiega la couturiére originaria di Melito - la genetica aiuta moltissimo. Le donne giovani e giovanissime hanno fisicità slanciate che permettono ogni tipo di abito, e per chi ha qualche anno in più esistono tanti accorgimenti che trent'anni fa non c'erano. Non ci sono scuse, la bellezza è un dovere!"

La contessa Robertina, esteta purissima e fustigatrice di ogni tipo di volgarità (chi la segue sui social conosce le sue stoccate, ironiche ma impietose, contro cafonate e varie ostentazioni di eleganza pataccara), possiede un radar istintivo per lo stile e le abbiamo chiesto qualche idea per la notte più festaiola, che chiude l'anno appena trascorso per salutare quello nuovo e carico di promesse e aspettative. Con la sua consueta verve, la stilista risponde senza mandarle a dirle. E va subito al punto: "L'eleganza è fatta anche da tessuti e materiali. Di misto acrilico e paillettes di plastica e vetro non se ne può più. Con certi abiti adosso, se si avvicina qualcuno con una sigaretta, si rischia di prendere fuoco".

Per la notte del 31 dicembre con il rosso non si sbaglia, ma il massimo dello stile per Robertina Manganaro sono blu e nero. "I colori scuri sono quelli più chic da sempre, il blu è meraviglioso in velluto, per il nero le perfezione è la seta". Lungo o corto? "Eh, lì è questione di gambe. Il corto, anche molto mini, è elegante come il lungo, ma solo se le gambe sono da fenicottero! Altrimenti è assolutamente da evitare. Ma devo dire che le ragazze di oggi sono per la maggior parte alte e flessuose, possono permetterselo. Anche sui colori - continua la stilista - credo che quelli accesi o chiari, che comunque sono molto belli, siano di appannaggio delle ragazze, ad esempio l'azzurro e il bordeaux".

Un capo bocciato senza appello? "Il tartan. Basta, si vede ovunque ed è terribile. L'altro giorno ho visto una ragazza che aveva un giacchino... orrendo. Quello va bene nel Tirolo ma certo non città, per favore Heidi lasciamola sulle montagne"

Immaginiamo lo scenario di un evento di capodanno in piazza. Fa freddo, si cammina e si starà molte ore in piedi, per cantare e ballare come in ogni altro veglione ma senza la possibilità di sedersi a riposare i piedi provati dai tacchi. Sì, ma in un'occasione del genere senza tacchi come si fa? Robertina concorda: "I tacchi sono un must per l'abito elegante. Ma questo non significa che debbano essere vertiginosi. In una situazione del genere possiamo scegliere il tacco 7 o 8, che è comodo e aggira il problema senza dover rinunciare a un certo tipo di scarpa. Poi come sempre tutto dipende da chi indossa cosa".

La stilista, che ha esordito nel '99 con una sfilata in piazza San Carlo a Milano, ne sa qualcosa. Tra le clienti della sua maison c'è stata un'icona suprema come Catherine Deneuve e nell'albo dei ricordi più emozionanti figura anche Serenella Cappello, la signora Draghi, che indossò una creazione di Robertina - un tubino blu abbinato a una mantellina - per la cerimonia di insediamento del marito come premier.

Torniamo al Capodanno. Un elemento fondamentale dell'outfit è il capospalla. Siamo ancora in piazza e il termometro è quello di una notte invernale, ma ovviamente con un abito da gran sera non possiamo mettere il piumino. O sì? "Se vogliamo essere eleganti, freddo o no l'unica scelta è il cappotto. Lungo e con modello a vestaglia, sta benissimo sia con il lungo che con il corto, anzi con gli abiti mini è addirittura d'obbligo. Parliamo però di lana, di cachemire, e non dovrei neanche ricordarlo, questo va tra parentesi".

Sull'opzione ecopelliccia, Robertina è inflessibile: "Rispetto gli animalisti, ma per me la pelliccia è solo quella vera. Non ho mai avuto paura di essere criticata per le mie idee e anche su questo tema sono stata sempre coerente". Impopolare anche il suo giudizio sui gioielli, che potrebbe essere inviso dai tanti produttori e rivenditori di bijoux che imperversano soprattutto in rete. "Capodanno - dice la contessa - è il momento ideale per aprire tutti i cassetti e gli scrigni di famiglia e sfoderare l'anello o gli orecchini conservati dalle nonne, quelli belli, antichi, meravigliosi. Se non ce ne sono, meglio non portare nulla... il gioiello di fattura scadente, imitato, finto, è inaccettabile".

In questi mesi a Milano, sua città adottiva insieme a Parigi, Robertina sta trascorrendo le feste con il marito Ninni dopo un lungo periodo a Reggio, città dove è sempre vivo il ricordo dell'amatissima mamma e vivono tanti cari amici. Ma la stilista conta di tornare presto. "Sono cittadina del mondo - spiega - eppure quando voglio ricaricare le batterie corro a rifugiarmi nella mia terra. La storia, il clima caldo, il sole che ti accarezza per tutto l'anno, il profumo del mare... queste cose riescono a ritemparmi l'animo nei momenti più difficili. Uno di questi è stato il lockdown, che per una come me, amante della vita e dei rapporti umani, è stato peggio del virus stesso". 

Aspettando la notte dei brindisi al 2023, tra tante donne beneficiate da madre natura o favorite dalla giovinezza, alcune però non hanno voglia di vestirsi da festa, perché non si sentono sicure del proprio corpo. "La bellezza - dice Robertina Manganaro - non è una questione di misure, cioè di centimetri, ma di misura, intesa come proporzione. Dobbiamo guardarci, amarci e scegliere ciò che è adatto a noi senza pretendere di essere tutti uguali.

La proporzione riguarda il modo di truccarsi, di indossare gli accessori, di valorizzare i nostri punti di forza, perché tutti ne abbiamo, e di minimizzare gli oggettivi difetti, il modo c'è sempre. Come stilista questo è il mio lavoro, trovare la bellezza in ogni tipo di corpo e metterla in luce. Ed è importante che oggi sia stato sdoganato un nuovo tipo di bello basato sulla personalità e sul carisma. Tante modelle curvy hanno visi meravigliosi, noi che lavoriamo nella moda dobbiamo portare avanti questo pensiero. Essere belli - conclude - vuol dire stare bene con se stessi in ogni taglia e rivelare la bellezza della nostra unicità". 

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