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Il trend / Roccella Ionica

Roccella torna a dimostrare che lo spettacolo come traino turistico è realtà

Effetto immediato per Pelù, primo grande nome ufficiale della terza edizione della manifestazione che l'anno scorso è diventata trend estivo calabrese

Effetto immediato, a Roccella per Piero Pelù: poche ore dopo il lancio del concerto si erano già scatenate le prevendite. I motori si scaldavano da due mesi, quando l'organizzazione del Roccella Summer Festival aveva iniziato a lavorare per la terza edizione della manifestazione musicale estiva. Adesso è arrivato il primo nome, ed è di quelli che spaccano: ospite di punta del festival sarà infatti Piero Pelù, che si esibirà con una tappa del nuovo tour nel teatro al Castello il 20 agosto 2023. Con l'ufficialità sono state aperte anche le prevendite, e i fan del Gigante non si sono fatti pregare. L'annuncio sulla pagina Facebook del festival è stato accolto da un'ovazione, tra chi si è precipitato ad acquistare il biglietto in diretta e chi pensa con lungimiranza all'alloggio a Roccella o in zona per il periodo della manifestazione, o persino a proporre l'affitto della propria casa vacanze per chi viene da fuori.

Se nel 2021 è stata una scoperta e l'anno scorso era un dato inoppugnabile (3000 presenze a spettacolo) ma da validare, adesso è una conferma definitiva. La gente pensa da ora alle vacanze nella cittadina jonica perché ci sono i concerti, e in effetti è così che funziona negli altri posti. Ma sono cose che di solito si fanno per i Depeche Mode all'Olimpico, in Calabria è una novità.

La kermesse estiva di Roccella si candida con pochi rivali a evento leader dell'estate calabrese per la sua capacità di attrarre turisti e creare indotto economico oltre le singole serate di spettacolo. Nel 2022 questo trend è stato indubbiamente amplificato dal beach party di Jovanotti - e tutto fa pensare che Lorenzo tornerà anche la prossima estate, visto il bilancio positivo tracciato dal sindaco roccellese Vittorio Zito e la segnalazione di Roccella nel report conclusivo che la società del JBP ha pubblicato qualche mese fa.

Nell'attesa di Jova, gradito ospite forestiero, si lavora in casa con il Summer Festival, per il quale a fine anno è stato lanciato anche un sondaggio social per accogliere i desiderata del pubblico. I suggerimenti sono stati tanti e la caratura dei nomi fa subito capire che anche dalle nostre parti finalmente si inizia a pensare che una certa qualità delle proposte di spettacolo è possibile. Nei commenti si propongono Negramaro, Cesare Cremonini e Marco Mengoni, ma anche Tiziano Ferro, Eros Ramazzotti e i Maneskin. Le sparano un po' grosse. Non è detto...

Spettacolo e turismo, terreno minato tra potenzialità ed errori

Che lo spettacolo sia traino turistico non è una novità, ma dalle nostre parti su questo tema c'è ancora molto da imparare. Qui però parliamo di Roccella, sede storica di quello che un tempo si chiamava Rumori Mediterranei, jazz festival autorevolissimo e dalla storia travagliata, rimasto coraggiosamente sul territorio nonostante le annose difficoltà. Per la sua idea di produzione originale e il genere colto e necessariamente più di nicchia è molto diverso da una rassegna estiva pur con nomi di richiamo, ma lo accomuna agli altri il rischio con cui fanno potenzialmente i conti tutti quelli che organizzano spettacoli in Calabria. Un'alea che spesso si chiama mancato sostegno delle istituzioni, atavico o sopravvenuto.

Summer festival e Jovanotti hanno riportato Roccella ionica in una posizione turistica centrale nella provincia reggini. Nonostante la presenza di eventi di alta qualità, nessuno dei centri limitrofi da anni è mai riuscito ad avvicinarsi a questa formula che si è rivelata vincente e ha incrociato il trend della Calabria bella e selvaggia che piace ai turisti meno attenti ai dettagli delle proposta dell'ospitalità (sebbene quel territorio sia un po' un'oasi felice per l'attività del consorzio Jonica Holidays). E nessuno è stato capace di capitalizzare il fattore propulsivo dell'uscita dalla pandemia e la conseguente "astinenza" da spettacoli e musica dal vivo. Meriti e demeriti dei vari amministratori, sicuramente.

Ma oggi più che mai Reggio e la Calabria devono battere il ferro della cultura e lo svago come offerta al turista. E capire che le rassegne realizzate chiamando a raccolta gratuitamente associazioni e artisti amatoriali (preziosi e volenterosi, per carità) in questa chiave non possono funzionare. Se si visita una città, sapere che c'è qualcosa da vedere in giro quando si esce la sera è un benefit eccezionale - da vedere perché è un evento vero, non una pur simpatica gara di poesia tra insegnanti d'italiano in pensione. Se poi spettacoli e concerti di grande richiamo sono organizzati in modo da invogliare soggiorni anche brevi sul territorio, la strategia è completa. Come sta accadendo a Roccella. I deresponsabilizzati del "e allora" diranno che lì hanno una ventennale bandiera blu. Reggio però ha i Bronzi freschi di cinquantesimo anniversario, quindi le scuse non tengono. 

Potremmo dire che sarebbe bello avere quel tipo di concerti e anche pagati dalle amministrazioni per residenti e turisti. In un tempo che sembra lontanissimo era quasi la regola persino dalle nostre parti, poi lo stato delle casse della maggior parte dei Comuni italiani ha imposto una scelta obbligata e oggi quel modello di estati comunali di nome e di fatto è stato sostituito dalla formula dei bandi per le associazioni di cui sopra. Reggio per una volta si è distinta con i fondi del Fus, che hanno consentito al Comune l'impiego di professionisti nel festival della cultura diffusa (che avrà un seguito, anche se i fondi assegnati dalla nuova finanziaria sono stati dimezzati). 

Un mondo che sembra estinto, ma il Christmas Festival promosso dalla Città Metropolitana lo scorso dicembre ha dimostrato che invitare ospiti di qualità e offrirli al pubblico è ancora possibile. Poi capita che qualcuno si lamenti riproponendo la storia mitologica delle star pagate con i soldi che dovrebbero servire a riparare buche o togliere spazzatura. Una leggendaria e immarcescibile lagna reggina, troppo lunga da spiegare. 

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