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Cronaca Roccella Ionica

Jova Beach Party a Roccella Jonica, esposto degli ambientalisti contro il concerto

Il luogo scelto per lo spettacolo è fortemente "vocato alla presenza della Caretta caretta, quindi un uso improprio dei luoghi metterebbe a repentaglio la nidificazione"

Legambiente Calabria, Lipu, Altura, StorCal e Caretta Calabria Conservation, hanno  presentato un “esposto per la tutela della tartaruga marina Caretta caretta e di altre specie protette, presenti sul litorale di Roccella Ionica, messi a rischio dal concerto “Jova Beach Party”, del prossimo 10 agosto". 

"Per l’allestimento degli spazi del concerto - si legge in una nota - c’è il rischio che vengano effettuati lavori dal forte impatto ambientale; il posizionamento di diverse installazioni invasive per il territorio costiero metterebbe a rischio specie protette come la Caretta caretta". 

L’esposto è stato presentato al Comune di Roccella Ionica, al prefetto, alla Regione,  Dipartimento ambiente e territorio, alla sovrintendenza al paesaggio della Calabria, al comando regionale carabinieri forestali, alla Procura della Repubblica di Locri, al ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e alla Commissione europea. 

Le associazioni ricordano che “proprio la Calabria viene ormai considerata principale area di riproduzione italiana di Caretta caretta, accogliendo annualmente tra il 60 e l’80 % dei nidi deposti in tutta Italia, isole comprese. Il maggior numero di nidiate (da 20 a 40 circa) viene rinvenuto sul versante ionico reggino, lungo un tratto di costa pressoché coincidente con la rinomata “Costa dei Gelsomini” compresa tra Punta Stilo (comune di Monasterace) e Capo San Giovanni (comune di Bova Marina). Ragione per cui ancora di più bisogna fare attenzione a non mettere a rischio la specie". 

È recente la scoperta di tre nidi di Caretta caretta che, "sommati a quelli della scorsa settimana, portano a quota 19 il numero di deposizioni sulla costa reggina indice che il luogo scelto per il concerto è fortemente vocato alla presenza della specie protetta, quindi un uso improprio dei luoghi metterebbe a repentaglio la nidificazione. In altre località del tour “Jova Beach Party” sono stati intrapresi grandi lavori di livellamento e modifica dello stato dei luoghi e nel caso anche a Roccella Ionica dovessero essere intrapresi analoghi lavori e il medesimo approccio l’impatto dell’evento sarebbe negativo". 

"Fra l’altro- spiegano ancora le associazioni - gli interventi che verrebbero fatti porterebbero ad elementi di potenziale invasività non solo per i nidi di tartaruga marina, ma anche per l’habitat di alcuni uccelli appartenenti all’ordine dei Charadriformes come il Fratino Charadrius alexandrinus, incluso nell’allegato I della Direttiva 147/2009/CE, e il Corriere piccolo Charadrius dubius, specie protetta dalla Legge nazionale 157/1992, di cui proprio quest’anno è stato rinvenuto un nido nell’area interessata dalla manifestazione in oggetto.

Il Fratino depone le proprie uova tra aprile e maggio, direttamente in piccoli avvallamenti della sabbia, potendo tentare, in caso di insuccesso, una seconda nidificazione tra maggio e giugno, fattispecie questa occorsa proprio quest’anno avendo osservato, anche in Calabria, diverse nidificazioni di rimpiazzo a causa delle anomalie climatiche verificatesi nella tarda primavera. Per entrambe le specie, allo stato attuale, non risultano essere state effettuate ricerche preventive mirate alla identificazione di loro siti di nidificazione nell’area scelta per la manifestazione, area che, vista la distribuzione dei nidi nell’ultimo decennio, può essere ritenuta a tutti gli effetti di potenziale nidificazione sia per la tartaruga marina che per il fratino”.

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