rotate-mobile
Cultura della legalità / Rosarno

Rosarno, i carabinieri incontrano gli studenti del Marvasi-Vizzone

Bullismo e del cyberbullismo sono stati gli argomenti trattati nel corso del seminario organizzato di concerto con la direzione scolastica dell’istituto

I ragazzi sono sempre più sui social e spesso sono vittime di cyberbullismo. Per questo è importante parlare con i ragazzi, sin dalle scuole medie per far capire loro i pericoli delle rete. I carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro hanno tenuto, così,  un incontro con gli studenti delle scuole medie dell’istituto comprensivo statale Marvasi-Vizzone di Rosarno, organizzato di concerto con la direzione scolastica dell’istituto. 

Nell’ambito della campagna sulla formazione della cultura della legalità, progetto condotto dall’arma dei carabinieri a livello nazionale, si è tenuto presso la sede dell’istituto a Rosarno, l'incontro con sessanta tra alunni e insegnanti, quattro classi quinte della scuola primaria, organizzato con la stretta collaborazione della referente scolastica, professoressa Simona Monteleone. 

Gli argomenti trattati, inseriti nell’ambito di altri progetti avviati presso l’Istituto, quali il “Safer Internet Day” e il “Together for a better Internet”, hanno riguardato il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo.

Tra i relatori anche il comandante della locale tenenza carabinieri di Rosarno, tenente Vincenzo Acampora e il dirigente scolastico Giuseppe Enurnea, che, unitamente ad altri carabinieiri hanno definito i due fenomeni analizzando, con la viva partecipazione del giovane uditorio, casi concreti portati ad esempio.

Nel corso dell’incontro si è ribadita l’opportunità di sviluppare la sensibilità per identificare un episodio di bullismo e comprendere cosa si possa concretamente fare a seguito di tale identificazione. A seguire un simpatico momento in cui i giovani, nel definire il fenomeno , hanno "pescato” dei pensierini da alcuni barattoli, passando dopo ad affrontare il tema del cyberbullismo che, sebbene legato al bullismo, si differenzia per la maggiore pervasività della violenza che trascende i limiti spazio-temporali del mondo reale, per la possibilità, di mantenere almeno inizialmente l’anonimato nonchè per la scarsa remora etica che questa caratteristica e lo stesso rapporto creano in assenza di una relazione diretta tra vittima e aggressore.

Anche per questo argomento, l’interesse degli alunni e del corpo insegnanti presente è stato massimo e partecipato con domande ricche di curiosità e appassionate che hanno spaziato dalle criticità che la navigazione sui luoghi digitali può presentare a quali possano essere i canali istituzionali da attivare in caso di un episodio di cyberbullismo.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rosarno, i carabinieri incontrano gli studenti del Marvasi-Vizzone

ReggioToday è in caricamento