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Cronaca Rosarno

Rosarno, discarica abusiva a cielo aperto: i carabinieri sequestrano l'area

I militari, durante i controlli, hanno rinvenuto ingenti quantità di rifiuti speciali pericolosi, fra i quali plastiche per imballaggi, ingombranti di vario genere e persino innumerevoli lastre e tegole in amianto "Eternit"

Negli ultimi giorni a Rosarno i carabinieri, nell’ambito di servizi finalizzati alla prevenzione e repressione di delitti in materia di inquinamento ambientale, hanno posto in sequestro preventivo un’intera area, sita in prossimità della S.S. 682, che costituisce una vecchia “bretella” di collegamento stradale ormai in disuso da anni, adibita a discarica abusiva a cielo aperto.

Nel corso del controllo i militari hanno rinvenuto ingenti quantità di rifiuti speciali pericolosi, fra i quali plastiche per imballaggi, ingombranti di vario genere e persino innumerevoli lastre e tegole in amianto "Eternit", il cui utilizzo, secondo il comando provinciale "con ogni probabilità, era destinato in origine, per la copertura di tettoie di abitazioni private o capannoni industriali".

A seguito del sequestro, la custodia dell’intera area interessata dall’accumulo dei rifiuti, la cui libera disponibilità avrebbe continuato a costituire un elevato rischio per la salute dei cittadini, è stata affidata alla locale Amministrazione. Nell’ambito dello stesso contesto operativo, si inseriscono diverse attività messe in campo negli ultimi mesi, finalizzate a contrastare il rilevante fenomeno di deposito incontrollato o abbandono di rifiuti, reiterato nel tempo.

"Solo di recente, infatti, in altro Comune della piana di Gioia Tauro, - spiegano i carabinieri - erano stati sottoposti a sequestro preventivo altri quattro siti, ritenuti delle vere e proprie discariche abusive: una situazione portata all’attenzione dell’autorità giudiziaria, per tutti gli approfondimenti ritenuti necessari. Anche a Rosarno, ricordiamo – per citare un altro caso analogo - unitamente alla Capitaneria di porto, era stata sequestrata un’altra vasta area nei pressi della foce del fiume “Mesima”, divenuta nel tempo “terra di nessuno”, oggetto di continui depositi incontrollati di rifiuti da parte di molti irresponsabili senza scrupoli di coscienza".

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