"Diritto alla cura. Nessun profitto sulla pandemia": i sindacati scendono in piazza
I sindacati Cgil, Cisl e Uil, scendono in piazza, come in tante altre città italiane, per sostenere la campagna europea Right to the cure: “No profit on pandemic”, nel pieno rispetto delle disposizioni anti Covid. Il sit-in si svolgerà dalle ore 9 alle 13, nell'area antistante il teatro comunale Cilea ad angolo con via Osanna.
"L’obiettivo - spiegano i segretari generali di Reggio Calabria, Gregorio Pititto (Cgil), Celeste Logiacco (Cgil Piana), Rosi Perrone (Cisl) e Nuccio Azzarà (Uil) - è quello di raccogliere firme a sostegno dello strumento dell’ICE, ossia dell’Iniziativa Cittadini Europei, per obbligare l’UE a modificare gli attuali accordi commerciali, con una sospensione dei diritti di proprietà intellettuale relativi ai vaccini anti Covid-19, appoggiando la proposta di India e Sud Africa, ancora bloccata al WTO. E nello specifico chiederemo l’adesione dei cittadini per 4 macro obiettivi:
- Salute per tutti. abbiamo tutti diritto alla salute. in una pandemia, la ricerca e le tecnologie dovrebbero essere condivise ampiamente, velocemente, in tutto il mondo. Un’azienda privata non dovrebbe avere il potere di decidere chi ha accesso a cure o vaccini e a quale prezzo. I brevetti forniscono ad una singola azienda il controllo monopolistico sui prodotti farmaceutici essenziali. Questo limita la loro disponibilità e aumenta il loro costo per chi ne ha bisogno.
- Trasparenza ora! I dati sui costi di produzione, i contributi pubblici, l’efficacia e la sicurezza dei vaccini e dei farmaci dovrebbero essere pubblici. i contratti tra autorità pubbliche e aziende farmaceutiche devono essere resi pubblici.
- Denaro pubblico, controllo pubblico. I contribuenti hanno pagato per la ricerca e lo sviluppo di vaccini e trattamenti. ciò che è stato pagato dal popolo dovrebbe rimanere nelle mani delle persone. non possiamo permettere alle grandi aziende farmaceutiche di privatizzare tecnologie sanitarie fondamentali che sono state sviluppate con risorse pubbliche.
- Nessun profitto sulla pandemia. Le grandi aziende farmaceutiche non dovrebbero trarre profitto da questa pandemia a scapito della salute delle persone. Una minaccia collettiva richiede solidarietà, non profitti privati. L’erogazione di fondi pubblici per la ricerca dovrebbe sempre essere accompagnata da garanzie sulla disponibilità e su prezzi controllati ed economici. Non deve essere consentito a big pharma di depredare i sistemi di assistenza sociale".