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Giustizia / Palmi

Si torna in aula per il processo sulla morte di Sekine Traore

Il bracciante perse la vita l'8 giugno 2016 nella vecchia baraccopoli di San Ferdinando

Venerdì prossimo, alle 14.30, si terrà al tribunale di Palmi una nuova udienza del processo per la morte di Sekine Traore, bracciante maliano ucciso l'8 giugno 2016 nella vecchia baraccopoli di San Ferdinando da un colpo di pistola sparato da un carabiniere, oggi accusato di eccesso colposo di legittima difesa.

Quella mattina, a seguito di una chiamata per una presunta lite nella tenda adibita a bar, intervennero in quel ghetto due pattuglie di carabinieri ed una della polizia, per un totale di 6 agenti.

“Nonostante l'assenza di qualsiasi situazione di pericolo - si legge in una nota dell’Usb lavoro agricolo e di Acad - per altre persone in quanto Sekine, anche se in evidente stato di agitazione e pur con una lama di coltello in mano, era rimasto da solo all'interno della tenda, e nonostante il numero decisamente superiore e l'uso di bastoni, sfollagente e persino un tavolino come scudo, gli agenti non riuscirono a immobilizzarlo, arrivando così all'esplosione di un colpo di pistola, sparato per legittima difesa secondo la versione dei carabinieri”.

Dopo aver sentito come testimoni tutti gli agenti operanti, i poliziotti della scientifica e il medico che ha effettuato l'autopsia, il processo è stato rinviato all'udienza del 24 febbraio, nel corso della quale si concluderà la fase istruttoria con i testimoni della difesa dell'imputato e presumibilmente si terranno le discussioni degli avvocati, con possibile sentenza.

"Ancora una volta - si legge infine nella nota dell’Usb lavoro agricolo e dell’Associazione contro gli abusi in divisa  onlus - saremo presenti, fuori e dentro il Tribunale, per chiedere verità e giustizia per Sekine Traore”.

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