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Cronaca Via San Giorgio Extra

Pranzo di Natale con gli ultimi della città: da vent'anni l'atto d'amore della Caritas

Si è tenuto presso la chiesa di San Giorgio extra e ha ospitato circa 120 ospiti. Don Nino Pangallo: "Un momento di fraternità nel giorno della nascita del Signore"

Quando si pensa al pranzo di Natale, viene subito in mente la famiglia, la convivialità e l’abbondanza di una tavola imbandita. Per molti, però, questo giorno si tinge di malinconia e di tristezza. E' la giornata che ai tanti poveri e senzatetto d’Italia la solitudine pesa come un macigno. La disperazione di queste persone trova però anche in questi giorni di festa, il conforto e il sorriso di chi decide di non voltarsi dall'altra parte, perché la solidarietà non va in vacanza. Anche quest’anno, grazie alla Caritas diocesana Reggio Calabria-Bova, il pranzo di Natale è servito.

Ad ospitare il banchetto la Chiesa di San Giorgio extra. Dodici tavoli da 10 posti ciascuno, apparecchiati con le tradizionali tovaglie rosse e piatti coloro oro. Divisione di compiti per i volontari, rigorosamente agghindati con cappellino di Babbo Natale,  c'è chi ha lavorato tutta la mattinata ai fornelli per preparare le pietanze della tradizione, e chi di servizio all'accoglienza e ai tavoli. Quest’anno, inoltre, si è voluto allietare il pranzo con momenti di intrattenimento, con il karaoke e tra una portata e l’altra uno spettacolo offerto da alcune bimbe dello Sri Lanka.

Quest'anno ricorre un importante anniversario per la Caritas reggina, come ricorda il suo direttore don Nino Pangallo: “Siamo arrivati al 20esimo anniversario del pranzo di Natale, un'esperienza intensa che coinvolge tante famiglie e volontari, per vivere un momento di fraternità nel giorno della nascita del Signore Gesù che nasce e ci invita a farlo nascere nella nostra vita”.

Ma il Natale per chi si dedica agli altri è tutti i giorni, perché tutti i giorni si cerca di stare vicini a chi è in difficoltà.

“La cosa che dispiace - dice una delle volontarie - è che gli aiuti arrivano tutti concentrati in un'unica giornata e, paradossalmente, dobbiamo rifiutare perché non sapremmo dove o come distribuire tutto quel cibo”, le problematiche sono giornaliere e “vorremmo che l’impulso che spinge molti nel periodo di feste ad aiutare fosse distribuito nel corso di tutto l’anno. Questo sarebbe il nostro più grande desiderio”.

Il numero dei poveri nel nostro paese continua a crescere, nemmeno a dirlo, al Sud Italia si registra la percentuale più alta sono circa 1.554.000, un numero che non sembra destinato a scendere.  Ma chi sono gli ospiti del pranzo di Natale? Sono i clochard che tutti abbiamo imparato a conoscere agli angoli delle strade, sono i molti anziani che si ritrovano da soli e la cui pensione non riesce più a garantire tutti i giorni un pasto caldo.

Poi ci sono i cosiddetti, nuovi poveri. Quelli che hanno perso il lavoro e non sanno come andare avanti,  i padri divorziati che a causa del mantenimento da versare a moglie e figli non riescono a sopravvivere con quel che gli resta. Ma non solo, sono aumentate anche le famiglie in difficoltà. "Per loro però –spiegano i volontari Caritas - vi è un aiuto specifico, parliamo dell’Emporio della Solidarietà. Un servizio che consente alle famiglie, presentando l’Isee, di poter fare la spesa in base alle loro possibilità riuscendo così ad avere tutto ciò che gli serve”.

Lasciamo i volontari terminare i preparativi per il pranzo. È tutto pronto, gli ospiti sono già a tavola. C’è chi si conosce e chi si vede per la prima volta. Ma tutto sembra familiare e naturale. Mai come in questo giorno e in questo luogo, si concretizza quello che chiamano: "il vero senso del Natale" che invita ad essere più buoni, meno egoisti e pronti a tendere la mano a chi è in difficoltà. Un sentire che coinvolge anche chi, in queste feste, non si lascia andare allo spirito natalizio.

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