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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca San Giorgio Morgeto

Una strada in memoria del carabiniere scelto Pasquale Camarda

Il militare, cui è stata assegnata la medaglia d'argento al valor militare, venne ucciso durante una sparatoria il 3 gennaio del 1960

Questa mattina, a San Giorgio Morgeto, si è svolta la cerimonia di intitolazione di una strada e un largo cittadino in ricordo del carabiniere scelto e medaglia d’argento al valor militare Pasquale Camarda, trucidato a soli 33 anni il 3 gennaio 1960, mentre era in servizio nel piccolo paese alle appendici dell'Aspromonte. La cerimonia, fortemente voluta dalla Commissione straordinaria del Comune e dall’Arma dei Carabinieri, ha consentito di commemorare il giovane militare che ha donato la vita nell'adempimento del proprio dovere.

Un ricordo indelebile nella mente dei Sangiorgesi che hanno partecipato commossi alle fasi di scoprimento della targa e alla deposizione di una corona d'alloro in onore ai caduti. Alla cerimonia erano presenti le Autorità provinciali, tra i quali sua Eccellenza il Prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani e il Comandante Provinciale dei Carabinieri che, insieme alla Triade Commissariale, alla moglie e alla figlia del compianto militare, hanno espresso commosse parole in ricordo degli eventi, dell’uomo e dell’importanza di difendere la sicurezza. Un esempio di rettitudine e amore per il prossimo, ricordato anche da una cittadina di San Giorgio, Brigida Berlingeri, che ha letto con palpabile trasporto un passo del libro da lei scritto “dentro i tuoi occhi", nel quale ha anche raccontato di come Pasquale Camarda - un Angelo che le ha salvato la vita - l'avesse protetta da bambina durante una sparatoria.

Tutta la cerimonia è stata accompagnata dalla dalla Banda musicale di San Giorgio Morgeto “F. Florimo”. Le autorità e i famigliari hanno poi visitato vari monumenti ed edifici storici del paese per poi inaugurare la scuola materna Villotta, premiando i bambini per il concorso di disegno “ai tempi del Covid “.

Il fatto storico

Nella serata del 3 gennaio del 1960, il Carabiniere scelto Pasquale Camarda, effettivo alla stazione di San Giorgio Morgeto, mentre perlustrava il territorio insieme al  brigadiere comandante interinale della stazione, notava all’interno di un bar tre pregiudicati del luogo in compagnia di due forestieri, decidendo di identificarli. I due però rispondevano con un netto rifiuto e, all’invito di seguirli in caserma, estraevano le pistole puntandole contro il sottufficiale.

Il Carabiniere scelto Camarda interveniva prontamente in difesa del collega, ingaggiando un conflitto a fuoco con i pregiudicati e, benché ferito gravemente, riusciva a colpire mortalmente uno dei due, dando modo al superiore di sottrarsi alla minaccia. Al termine della sparatoria, il secondo aggressore si arrendeva disarmato e veniva arrestato dai militari della stazione, nel frattempo sopraggiunti in soccorso. Pasquale Camarda, durante il trasporto all’Ospedale di Polistena, decedeva a causa delle gravi ferite subite.

Nell’ottobre del 1971, la Corte di Appello di Catanzaro condannava il pregiudicato alla pena dell’ergastolo, in quanto ritenuto definitivamente responsabile del violento omicidio del carabiniere.

La medaglia e la motivazione

Il Carabiniere scelto Pasquale Camarda venne insignito dal Presidente della Repubblica della medaglia d’argento al valor militare “alla memoria” con la seguente motivazione: “Reduce da servizio esterno con il proprio Comandante interinale di Stazione, notata la presenza in pubblico esercizio di tre pregiudicati del luogo in compagnia di due forestieri vi accedeva con il superiore che intendeva identificarne uno non conosciuto. Visto che quest’ultimo, spalleggiato da un compagno, minacciava il sottufficiale puntandogli una pistola al fianco, interveniva prontamente e decisamente e, sebbene colpito a morte, rispondeva al fuoco ferendo uno dei due aggressori, dando così modo al superiore di sottrarsi all’incombente minaccia e di ristabilire l’imperio della legge. Superbo esempio di senso del dovere, di ardimento e di sprezzo del pericolo”.

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