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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

San Gregorio, rifiuti dati alle fiamme, Ancadic: "La misura è colma, non si può andare avanti così"

Arriva a 24 ore dall'accaduto la denuncia da parte del referente dell'associazione che sottolinea come, lo smaltimento illecito dei rifiuti sia diventata una prassi con gravi ricadute per la salute dei cittadini

Arriva ancora dall'Ancadic per voce del suo referente unico Vincenzo crea, la denuncia di gravi pericoli per la salute dei cittadini causati dallo smaltimento illecito di rifiuti: "Oramai la città di Reggio Calabria e provincia  -scrive Crea- sono invase dai rifiuti. Le fiumare sono colme, si è passati addirittura allo smaltimento dei rifiuti sulla strade cittadine, sulle rampe stradali della ss 106, a margine della stessa, nei vicoli, all’interno dei cimiteri, in poche parole montagne di rifiuti in ogni dove".  "

Quando gli spazi sono colmi si passa allo smaltimento dando fuoco agli stessi. Una azione ormai ripetuta nel tempo. Una situazione non più sostenibile causata anche dall’inciviltà di alcuni cittadini e non solo. Tra le tante gravi situazioni che minacciano l’ambiente, quindi la salute dell’uomo citiamo quella che da molto tempo insiste lungo la strada che porta ai mercati ortofrutticoli di San Gregorio, ormai  quasi intransitabile per la montagna di rifiuti ed è una impresa evitare di passare, soprattutto di notte, coi veicoli su vetri rotti e quant’altro. Alla già citata situazione di forte degrado che sebbene sotto gli occhi di tutti viene tollerata - prosegue il referente-,  un’altra grave situazione che minaccia la salute pubblica è determinata dallo smaltimento dei rifiuti dandogli fuoco, azione che si ripete periodicamente all’esterno e lato sud del muro di delimitazione della suddetta strada, ove per ultimo  nel tardo pomeriggio del 23 ottobre ancora una volta un incendio ha provocato una nube di fumo nero che ha avvelenato l’aria, i cui effetti nocivi sulla salute dell’uomo si possono manifestare a medio lungo termine".

"A mio avviso -spiega Crea-  non si può parlare di emergenza rifiuti, bensì di una consolidata situazione che chi di competenza non si decide ad arginare con  serie misure. L’ intervento di andare a trovare tra i rifiuti qualche indizio per risalire agli autori del singolo smaltimento non appare una misura idonea e pure contestabile, anche perché si tratta di interventi repressivi ed invece è necessario un’ azione preventiva posta in essere, anche negli altri Comuni, in sinergia  con altri soggetti pubblici, forze di polizia,  personale comunale, personale sanitario, Arpacal". 

"Sono anni che si parla di questa grave e difficile  situazione in Calabria, senza però trovare una soluzione. Non si può minimizzare il problema e girarci intorno, sostenendo gli ottimi risultati della raccolta differenziata raggiunti, la misura (non dei rifiuti) è colma la situazione non può andare avanti così prima o poi qualche drastica misura verrà presa dal Governo nazionale, però poi non ci lamentiamo sui provvedimenti presi, prendendocela con i commissari. Ora è il tempo di intervenire, anzi è pure tardi".
 

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