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Cronaca San Lorenzo

Associazioni e realtà di San Lorenzo scrivono una lettera al commissario Barillà

È una lettera che le associazioni definiscono "dall’inferno", rappresentando così le gravi problematiche del territorio e le aspettative della popolazione rimaste al momento inevase

Nei giorni scorsi un gruppo di realtà associative del territorio (SERAC – Salvataggio e Recupero Animali Calabria, EquoSud, Associazione AltroSud, Laboratorio territoriale San Lorenzo e Condofuri, Conservatorio Grecanico) hanno inviato al commissario prefettizio del Comune di San Lorenzo una lettera, a dieci mesi dal suo insediamento.

È una lettera che le associazioni definiscono "dall’inferno", rappresentando così le gravi problematiche del territorio e le aspettative della popolazione rimaste al momento inevase. Per le associazioni, "che non hanno esitato a definire le ultime amministrazioni inadeguate e più interessate a garantire gli interessi privati rispetto quelli pubblici, l’insediamento del commissario aveva suscitato grandi speranze: gli abitanti della frazione Marina, quella considerata turisticamente più attrattiva, per esempio, speravano che si potesse finalmente migliorare il servizio idrico, ancora condizionato da un sottodimensionato serbatoio per la raccolta delle acque nonostante i soldi pubblici spesi più di quindici anni fa per costruirne uno più adeguato, diventato fatiscente senza essere mai stato utilizzato; confidavano in una ricognizione delle cause del sistematico malfunzionamento del depuratore consortile (tra le quali è da annoverare l'eccessiva adduzione di acqua piovana sottratta alla terra assetata) funzionale all’individuazione di strategie per la loro rimozione o nella seria valutazione della possibilità di fare ricorso ai meno costosi ma efficienti sistemi di fitodepurazione, e soprattutto speravano, incoraggiati dal ricordo dell'operato dei commissari Tortorella, Surace e Castaldo a Condofuri, nell'introduzione della raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti".

Proprio i cumuli di spazzatura indifferenziata disseminati in tutto il territorio rappresentano per le associazioni "il simbolo della gestioni scellerate precedenti, ma anche gli scarsi risultati finora ottenuti dalla gestione commissariale, e poco o nulla si è fatto per salvaguardare la salute dei cittadini e di tutto il territorio.

Chiara la chiosa finale delle associazioni: "Lei, signor Commissario, si trova come noi nel cuore di una tragedia storica, che impone il passaggio a una fase più avanzata della civiltà umana. Se, come dicono i vocabolari e come ci ha ricordato Carlo Petrini, transizione indica qualcosa che cambia radicalmente, che passa da una condizione a un’altra in una trasformazione decisiva, quando intende lei cominciare a non fare come si è sempre fatto? I dannati le chiedono una pronta risposta, se è possibile più sul piano dei fatti che su quello delle parole".

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