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Cronaca San Luca / Ponte Cucuzza

San Luca, commemorazione 35°anniversario dall'omicidio del brigadiere Tripodi

Ucciso il 6 febbraio 1985 da tre uomini che poi si diedero alla fuga. Insignito della medagli d'oro al valor militare, domani presso il Ponte Cucuzza di San Luca

Alle  21.00 del 6 febbraio 1985, mentre si dirigeva a bordo della propria macchina, posteggiata vicino la caserma dei Carabinieri di Bianco, in località Cucuzza di San Luca, il brigadiere Carmine Tripodi fu aggredito.

Tre malviventi dopo aver bloccato il passaggio del mezzo, esplosero verso l’auto numerosi colpi di lupara, colpendo mortalmente il militare, dileguandosi subito dopo. Seppur ferito a morte, il sottufficiale reagì coraggiosamente all’agguato, riuscendo a sparare alcuni colpi con la propria arma, ferendo almeno uno dei malviventi in fuga, per poi accasciarsi esanime all’interno della sua autovettura. 

Domani, proprio alla vigilia dell’35° anniversario di quel vile attentato, l’arma dei carabinieri, alle 10:30 presso il Ponte Cucuzza di San Luca, si terrà la commemorazione di quell’eccidio. Alle ore 11.00 presso la Chiesa Santa Maria della Pietà di San Luca, la funzione religiosa sarà officiata da sua eccellenza Monsignor Francesco Oliva, vescovo della diocesi di Locri–Gerace, alla presenza delle Autorità civili, miliari e giudiziarie del distretto reggino e del circondario di Locri.

Successivamente, alle 11:45, vi sarà la deposizione di un cuscino di fiori al monumento ai caduti nei pressi della casa comunale, ed infine, alle ore 12:00 ci sarà la deposizione di una corona presso il monumento “Brig. M.O.V.M. Carmine Tripodi” nell’omonima piazza di San Luca. La cerimonia commemora la Medaglia d’Oro al valor militare, a Carmine Tripodi, nato a Torre Orsaia (Sa) il 14 maggio 1960.

Arruolato nell’Arma dei Carabinieri il 14 luglio 1977, prestò servizio presso la Compagnia di Bianco, la squadriglia carabinieri di Motticella e, da ultimo, dall’8 gennaio 1982, al comando della stazione carabinieri di San Luca. Fu fortemente impegnato con determinazione e grande professionalità ad arginare l’ondata dei sequestri di persona sui crinali dell’Aspromonte riuscendo ad assicurare alla giustizia i rapitori dell’ingegnere napoletano Carlo De Feo, tenuto prigioniero per 395 giorni sulle montagne reggine.

Il 5 giugno 1986, in occasione della Festa dell’Arma dei Carabinieri celebrata a Roma, il presidente della Repubblica ha conferito alla memoria del brigadiere Carmine Tripodi la “Medaglia d’Oro al Valor Militare” con la seguente motivazione:

“Comandante di Stazione distaccata, già distintosi in precedenti operazioni di servizio contro agguerrite cosche mafiose, conduceva prolungate, complesse e rischiose indagini che portavano all’arresto di numerosi temibili associati ad organizzazioni criminose, responsabili di gravissimi delitti. Fatto segno a colpi di fucile da parte di almeno tre malviventi, sebbene mortalmente ferito, trovava la forza di reagire al proditorio agguato riuscendo a colpirne uno, dileguatosi poi con i complici. Esempio di elette virtù militari e di dedizione al servizio spinto fino al sacrificio della vita”.
 

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