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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Scilla

Cedolare secca, fake news a Scilla: l'Unione piccoli proprietari immobiliari non ci sta

La precisazione di Uppi, Confabitare, Federproprietà, Ania e Conia sull'accordo territoriale riguardante i contratti di locazione a canone agevolato nel comune tirrenico

L'unione piccoli proprietari immobiliari non ci sta e chiarisce. A Scilla non c’è la cedolare secca al 10% per i contratti di locazione e nemmeno si possono stipulare i contratti di locazione transitori.

"Sul sito Rtv si legge, in data 16 luglio, che è stato depositato l’Accordo territoriale riguardante i contratti di locazione a canone agevolato nel Comune di Scilla dalle associazioni sindacali del Sunia-Cgil Calabria, nella persona di Mimma Pacifici delle segreteria generale, del Sicet- Cisl Reggio Calabria nella persona di Giusy Saccà, e da Confedilizia Reggio Calabria nella persona del suo presidente Carmen Russo Calveri".

"Richiamiamo però alla cortese attenzione, in primis delle stesse associazioni ma, anche del Comune di Scilla, ed ancora dell' Agenzia delle entrate che detto accordo non consente, come viene spiegato nell’articolo e salvo che non sia stato erroneamente interpretato dalla redazione, che i locatori di Scilla possano usufruire di una cedolare secca al 10% oppure della riduzione del 30% dell’imponibile sul reddito da fabbricato".

"In quanto - continua l'Uppi - il decreto del ministero delle infrastrutture e trasporti del 16 gennaio 2017 pubblica in Gazzetta Ufficiale n. 62 del 15 marzo 2017 espressamente individua all’art. 5 in quali Comuni italiani è possibile usufruire delle agevolazioni fiscali sopra riportate (cedolare secca al 10% o, in alternativa, riduzione del 30% dell’imponibile da tassare sul reddito da fabbricato) che sono precisamente quelli indicati nell’art. 1 del decreto legge 30 dicembre 1988 n. 551, convertito dalla Legge 21 febbraio 1989 n.61, (per l’esattezza le 11 città metropolitane di Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Torino, Bari, Palermo, Catania) e negli altri Comuni ad alta tensione abitativa individuati dal comitato interministeriale per la programmazione economica  (CIPE) che, per quanto riguarda la provincia di Reggio Calabria sono esclusivamente Reggio Calabria, Gioia Tauro e Palmi".

"Evidentemente - spiega ancora l'Unione piccoli proprietari immobiliari - le sigle sindacali sopra citate hanno commesso un vistoso errore nell’interpretare il comma 11 dell’art. 1 dello stesso DM del 16/01/2017 laddove indica che gli accordi si possano fare anche in tutti gli altri Comuni d’Italia. Ebbene che si possano fare è un conto ma che si possa godere della cedolare secca al 10%  è ben altra cosa".

"Si può usufruire solo di una agevolazione ed esattamente si tratta del solo 25% di riduzione dell’Imu e della Tasi deliberate dai Comuni in forza della Legge di stabilità n. 208 del dicembre 2015 a valere sul 2016, in forza di contratto a canone agevolato".

"Altra disattenzione - conclude l'Uppi, Confabitare, Federproprietà, Ania e Conia - delle associazioni sindacali del Sunia-Cgil, del Sicet-Cisl, della Confedilizia, che probabilmente non hanno studiato bene il DM 16/01/2017, è che i contratti cosiddetti transitori, cui le associazioni fanno anche riferimento, non si possono fare a Scilla perché utilizzabili sono nei Comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti mentre risulta ad oggi che il Comune di Scilla non superi le 4852 anime al 31.12.2018. Tutto ciò premesso invitiamo le parti in causa a non diffondere fake news".

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