Scuola Galilei-Pascoli, Versace prova a spegnere lo scontro tra genitori e Metrocity
I genitori del consiglio dell'istituto probabilmente incluso nei tagli provinciali protestano in piazza e il sindaco metropolitano si impegna a fare un tentativo con Princi
Carmelo Versace prova a calmare gli animi ma è scontro aperto tra la comunità scolastica dell’Ic Galilei-Pascoli e la Città Metropolitana sul dimensionamento scolastico. Stamattina i genitori del consiglio di istituto, coinvolgendo gli allievi e alcuni insegnanti, hanno manifestato contro la decisione (non ancora ufficiale) di inserire la storica scuola reggina tra le 17 del territorio provinciale che perderanno l’autonomia.
Versace incontra il consiglio d'istituto e s'impegna a parlare con Princi
Il piano pronto per l’approvazione non cambia, ma il sindaco metropolitano facente funzioni tenterà ora una carta volenterosa ma con poche speranze, quella di una lettera alla vicepresidente della giunta regionale Giusi Princi per chiedere un'eccezione, cioè che questo comprensivo possa mantenere l’autonomia beneficiando di una deroga per il servizio, unico nell’intero territorio, della didattica per i minori ospedalizzati. Nell’incontro con una delegazione del consiglio d’istituto, che ha organizzato la protesta pubblica, Versace oggi ha ribadito quanto scritto in una nota diffusa da Metrocity nella tarda serata di ieri, dove si rivolgeva ai rappresentanti del Galilei-Pascoli anticipando in sostanza che sabato prossimo – giorno in cui verrà approvato il piano metropolitano di dimensionamento – non saranno accolte le indicazioni della delibera del Comune di Reggio, in cui era chiesto anche di non accorpare la scuola, importante per la sua sezione ospedaliera.
Della comunicazione della città metropolitana, arrivata ieri fuori orario d’ufficio come qualcosa da tenere in sordina, i manifestanti hanno appreso questa mattina, quando erano già radunati in piazza De Nava insieme ai giovani allievi in divisa con i loro colorati striscioni nei quali chiedono di non fare scomparire la loro scuola. In merito Metrocity voluto rassicurare tutti: “Nessun alunno, nessun docente, nessun lavoratore, né alcuna famiglia ha motivo di temere la soppressione dell’istituto o una modifica delle proprie necessità o abitudini circa l'offerta formativa della scuola” – si legge nella nota.
La realtà è un po’ diversa, perché una scuola non è fatta soltanto di mura fisiche o comodità logistiche. In caso di accorpamento, l’Ic Galilei-Pascoli perderà proprio l’importante specificità didattica ospedaliera con distaccamento di alcuni docenti nei reparti per garantire il diritto allo studio ai bambini ricoverati: qualche giorno fa l’istituto ha rinnovato la convenzione con Usr Calabria e Grande ospedale metropolitano, ma senza autonomia giuridicamente l’atto decadrebbe in quanto stipulato con una scuola inesistente, che perderà pure il codice meccanografico. Sul punto, Carmelo Versace ha promesso che, se questo accadesse, si impegnerà a trovare una soluzione per mantenere ugualmente in vita questo servizio.
La nota a tarda sera della Metrocity che rifiuta la delibera comunale tardiva
Lo avevamo scritto come indiscrezione, e adesso nella nota la città metropolitana è confermato quello che preoccupa il Galilei-Pascoli. Metrocity dice infatti chiaramente che la delibera del Comune di Reggio è “non ricevibile” perché “è stata adottata con notevole ritardo, quando già era stato convocato il consiglio metropolitano, per l'approvazione del piano, e già trasmessa la documentazione da discutere”. Il riferimento è al termine del 30 settembre, stabilito nelle linee guida regionali per la presentazione degli atti dei comuni e rimasto tale mentre una proroga è stata concessa solo nella trasmissione dei piani provinciali definitivi alla Regione. Per questo l’ente metropolitano non recepirà quanto deliberato dall’amministrazione reggina: “La delibera del Comune di Reggio Calabria è tardiva rispetto al termine ultimo fissato dalla Regione Calabria del 30 settembre e quindi non ricevibile, tra le altre cose non corredata dalle delibere degli istituti scolastici per come previsto dalle linee guida”
Giorgio Nordo, presidente del consiglio d’istituto, replica così a queste affermazioni: “E’ vero, il Comune è stato tardivo, ma questo non può essere pretesto per non far rispettare la legge, che è dalla nostra parte e l’amministrazione comunale ha tentato di applicare. Inoltre, perché in una nota arrivata a tarda notte si fa riferimento solo al Galilei-Pascoli? E’ l’unica indicazione, tra quelle della delibera comunale, che non sarà accolta? La Città Metropolitana – aggiunge – parla anche di delibere degli istituti scolastici, ma mai nessuno ha convocato la dirigenza di questa scuola per ascoltarne la proposta”.
L’appello del centralissimo Ic non si scopre oggi: risale a due settimane fa l’accorato intervento di Nordo, rilanciato anche da Orizzonte Scuola, per non far morire l’identità e l’anima di questa scuola. Nel calendario delle interlocuzioni avviate da Metrocity non c’è però mai stato un invito alla dirigente, e nelle linee guida si precisa che “le istituzioni scolastiche partecipano alle conferenze d’ambito indette dalla province ed esprimono un parere obbligatorio ma non vincolante”, e che le eventuali richieste devono riguardare non il dimensionamento ma l’offerta formativa per “l’attivazione di nuovi indirizzi formativi e opzioni del profilo formativo o educativo”.
Queste proposte, deliberate dai consigli d’istituto, secondo quanto disposto dalla Regione, sono trasmesse alle province e, per Reggio, alla città metropolitana. Ma nel comunicato di ieri sera, Metrocity attribuisce responsabilità al Comune, sostenendo che tali atti dovessero essere allegati alla sua delibera. Sul caso dimensionamento aleggia ora maretta tra istituzioni, perché è già arrivata la replica dell’assessora comunale Lucia Nucera, che contesta il presunto ritardo e conclude significativamente: “Si confida che la Città Metropolitana voglia farsi carico di attenzionare le soluzioni proposte dal Comune di Reggio Calabria, soprattutto alla luce del fatto che lo stesso detiene la maggiore popolazione scolastica nell’ambito territoriale di riferimento”.
Nordo: "La legge è dalla nostra parte, non siamo amici di nessuno"
Commentando le soglie minime di alunni citate da Metrocity, continua Giorgio Nordo: “Anche su questo ci sarebbero da fare precisazioni perché la città metropolitana fa i calcoli escludendo i plessi minori che invece rientrano nel totale di alunni. E riguardo le 17 autonomie da tagliare nella provincia di Reggio, si tratta di una ripartizione operata dalla Regione e che la città metropolitana avrebbe potuto contestare, ma non l’ha fatto quando sarebbe stato possibile cambiare le cose".
Ancora una volta, a pagare l'inerzia delle amministrazioni sono i cittadini, e qui gli studenti. L’iniziativa di protesta messa in atto con un corteo che ha attraversato il corso Garibaldi fino a palazzo Alvaro ha visto bambini e famiglie sfilare insieme nel centro cittadino, e la delegazione del consiglio d’istituto ha avuto con Versace un incontro iniziato in un clima teso, nel quale il consiglio d’istituto ha subito detto senza mezzi termini che quel comunicato serale alla vigilia della manifestazione non è piaciuto. “L’impressione – spiega Giorgio Nordo – è che non siano in grado di rispondere su tanti punti, sono rimasti vaghi e l’idea di intervenire con la vicepresidente Princi sembra fallimentare in partenza. Il sindaco ha anche chiesto perché al corteo non ci fosse la dirigente e se non sia interessata alla questione, ma abbiamo ribadito che questa è una protesta di noi genitori del consiglio d’istituto, per i nostri figli e l’identità della loro scuola”.
Per l’istituto la sentenza di accorpamento è inevitabile, dettata da criteri tabellari, e afferma ancora Nordo: “Non abbiamo vinto ma abbiamo reso la loro decisione non così semplice. E’ vero, il Galilei-Pascoli non ha i numeri per l’autonomia, ma la legge prevede che sia salvato per le sue specificità, che consentono una deroga. Questa scuola fa parte della storia di Reggio ed è profondamente radicata nel tessuto cittadino, per questo portiamo avanti una battaglia. Non siamo ‘amici’ di nessuno, gli amici sono da un’altra parte”.
Le scelte della città metropolitana per Reggio e le nuove proteste in vista
L’istituto comprensivo, come scrive Metrocity, potrebbe perdere la dirigenza per “numero d’iscrizioni non rispondente alle linee guida fornite dalla Regione” e per Reggio indica questa soglia minima a 600 allievi come quella che si terrà in considerazione nel piano provinciale. Ma la stessa città metropolitana spiega che essendo questo un comune con oltre 15.000 abitanti sarebbe stato possibile prevedere accorpamenti anche con oltre 1000 alunni (ma in tal caso le scuole reggine, e in particolare i comprensivi, sarebbero falcidiate).
La decisione di abbassare il requisito numerico nella città dello Stretto potrebbe essere legata alla tutela delle minoranze linguistiche, come del resto richiesto dal Comune nella delibera che però l’ente metropolitano dichiara non ricevibile perché fuori tempo? Se così fosse, dell’atto comunale non verrebbe accolta soltanto la richiesta per il Galilei-Pascoli. Stesso ragionamento vale per le scuole di secondo grado, di totale competenza della Metrocity, tra salvataggi e rigoroso rispetto dei numeri, e questo lo scopriremo sabato dopo il consiglio metropolitano.
Si è già parlato di Tar, e la protesta per l’Ic Galilei-Pascoli non si fermerà neanche quando il piano sarà definitivo e al vaglio del decisore regionale, spostandosi proprio qui. Con il sostegno inatteso della città metropolitana. Conclude Nordo: “Il sindaco Versace ha detto che scenderà in piazza insieme a noi contro la Regione e lo invitiamo volentieri”.